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Università e sanità, esplode la tensione sull’articolo 6: “Ritirare subito la norma o sarà mobilitazione”

  • Immagine del redattore: AISI
    AISI
  • 23 giu
  • Tempo di lettura: 2 min

Sta generando un’ondata di proteste l’articolo 6 del decreto legge su Università e Salute, parte del nuovo provvedimento sulle “Disposizioni urgenti” varato dai ministeri competenti. La norma, secondo i critici, apre la possibilità di assunzione di personale non dirigente con incarichi esclusivamente assistenziali all’interno delle Aziende ospedaliere universitarie (Aou), scardinando l’equilibrio fissato dal decreto legislativo 517/99. L’impianto integrato di didattica, ricerca e assistenza risulterebbe così compromesso.

Un precedente pericoloso

La nuova formulazione è considerata da più parti un grave strappo alla disciplina vigente, oltre che un precedente che rischia di legittimare prassi già dichiarate illegittime da varie sentenze. Secondo i rilievi mossi, la norma rappresenterebbe una forzatura ai danni dei diritti contrattuali e delle prerogative dell’ambito universitario, con effetti concreti su centinaia di lavoratori.


Critiche sull’uso dello strumento d’urgenza

Altro punto fortemente contestato riguarda il ricorso alla decretazione d’urgenza, ritenuto non giustificato. In assenza di reali motivi emergenziali, si sottolinea piuttosto la necessità di ripristinare chiarezza normativa e legalità per tutto il personale universitario operante in regime convenzionato con il Servizio sanitario nazionale.


Formazione medica a rischio

La modifica normativa, se approvata, potrebbe generare ripercussioni immediate su esami, percorsi di specializzazione e qualità della formazione medica, con ritardi negli esami di profitto e potenziali effetti domino sull’accesso alle scuole di specializzazione. Il comparto accademico e sanitario universitario rischierebbe così una fase di discontinuità, proprio in un momento cruciale per il sistema formativo.


Chiesto un tavolo interministeriale immediato

Di fronte all’assenza di risposte dopo anni di promesse, viene avanzata una richiesta netta di apertura immediata di un tavolo di confronto tra i ministeri competenti, con l’obiettivo di correggere le distorsioni interpretative che si trascinano da oltre quindici anni. Al centro della richiesta, la necessità di tutelare la missione formativa e scientifica dei Policlinici universitari, ridando coerenza e dignità al modello di sanità accademica.


REDAZIONE AISI

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