top of page

Trattamenti estetici nelle farmacie, l’UAP esprime forte preoccupazione

  • Immagine del redattore: AISI
    AISI
  • 4 mag
  • Tempo di lettura: 2 min

L’Unione Nazionale Ambulatori, Poliambulatori, Enti ed Ospedalità Privata (UAP), che rappresenta oltre 27.000 strutture sanitarie private, denuncia una pratica in espansione: all’interno di diverse farmacie sarebbero offerti contemporaneamente servizi di estetica e medicina estetica, spesso negli stessi spazi e senza le autorizzazioni previste.

Due attività distinte con regole diverse

Secondo l’UAP, l’attività di estetica è disciplinata dalla legge n. 1 del 1990 e deve svolgersi in ambienti autorizzati, conformi ai requisiti igienico-sanitari stabiliti a livello regionale. La medicina estetica, al contrario, è una prestazione sanitaria riservata a medici qualificati, da erogare unicamente in strutture sanitarie riconosciute e abilitate, come stabilito dal D.P.R. 14 gennaio 1997, n. 592 e dal D.Lgs. 502/1992.


Un rischio per la salute pubblica

L’UAP segnala che la commistione tra le due attività, esercitate nello stesso ambiente fisico all’interno di farmacie, costituisce un potenziale pericolo per la salute dei cittadini. Ambienti promiscui, privi di adeguata separazione strutturale e autorizzativa, rappresentano una violazione delle norme sanitarie e una minaccia alla sicurezza degli utenti.


Ambiguità normativa e confusione per i cittadini

L’Unione sottolinea come l’attuale mancanza di controlli sistematici e l’ambiguità della definizione di “farmacia dei servizi” stiano favorendo comportamenti elusivi. Secondo l’associazione, molti cittadini sono portati a pensare che ogni prestazione offerta in farmacia sia automaticamente sicura e regolare, mentre in realtà alcune attività potrebbero non rispettare gli standard previsti dalla legge.


Appello alle autorità sanitarie

L’UAP chiede che le autorità preposte avviino al più presto ispezioni presso tutte le farmacie che propongano trattamenti estetici o medico-estetici. Le verifiche dovrebbero accertare il rispetto delle normative vigenti e, se necessario, portare all’applicazione delle sanzioni previste. L’obiettivo, ribadisce l’Unione, è garantire la piena tutela della salute pubblica.


Servizi sanitari non subordinati a logiche commerciali

Secondo quanto affermato nella nota ufficiale, l’UAP invita a riaffermare il principio per cui nessuna attività estetica o sanitaria può essere svolta in deroga agli standard di sicurezza e professionalità definiti dalle normative nazionali. “La salute dei cittadini deve sempre prevalere su qualsiasi logica commerciale”, si legge nel comunicato.


Formazione, ambienti e autorizzazioni obbligatorie

Per l’UAP è essenziale che ogni tipo di prestazione venga erogata solo da personale competente e in ambienti adeguatamente attrezzati. La medicina estetica, in particolare, necessita di requisiti strutturali e sanitari precisi, oltre che di autorizzazioni formali. La mancanza di questi elementi – conclude l’Unione – non è solo una violazione formale, ma un vero e proprio rischio per l’incolumità dei pazienti.


REDAZIONE AISI

bottom of page