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Stop ai fondi USA per la sanità globale: il duro impatto delle scelte di Trump

Immagine del redattore: AISIAISI

Le recenti decisioni politiche dell’amministrazione guidata da Donald Trump hanno sollevato forti preoccupazioni a livello internazionale, con effetti potenzialmente devastanti sulla salute pubblica mondiale.

Tra le misure più criticate figurano il ritiro dagli Accordi di Parigi, l’abbandono dell’Organizzazione mondiale della sanità (OMS) e il congelamento di 3.000 miliardi di dollari destinati ai programmi sanitari federali, con conseguenze dirette su Medicaid, nonché la sospensione dei finanziamenti ai National Institutes of Health (NIH) e ai Centers for Disease Control and Prevention (CDC).


Tagli ai programmi sanitari internazionali

Uno dei provvedimenti più drastici è stato il blocco dei fondi USAID, che sostenevano progetti sanitari in numerosi paesi. Questa scelta ha portato alla chiusura di strutture mediche e alla perdita di posti di lavoro per operatori sanitari, compromettendo in particolare i programmi di prevenzione e cura dell’HIV/AIDS.


Inoltre, il ripristino della Mexico City Policy ha avuto un impatto significativo sulla salute sessuale e riproduttiva. La normativa vieta l’uso di finanziamenti federali per organizzazioni che forniscono servizi in questo settore, riducendo drasticamente l’accesso ai contraccettivi e alle cure per le donne.


Censura e restrizioni in ambito scientifico

Oltre ai tagli ai finanziamenti, l’amministrazione statunitense ha introdotto severe limitazioni alla ricerca scientifica e alla divulgazione accademica. Al personale del CDC è stato impedito di pubblicare nuovi studi, mentre alcune parole chiave, tra cui “gender” e “LGBT”, sono state eliminate dai documenti ufficiali. La situazione ha generato un’ondata di autocensura tra ricercatori e revisori, preoccupati per eventuali ripercussioni.


La reazione della comunità scientifica

Di fronte a queste restrizioni, il mondo accademico e sanitario è chiamato a difendere il principio della salute come diritto universale. La comunità scientifica invita i governi a rafforzare la cooperazione internazionale e a trovare fonti di finanziamento alternative, riducendo la dipendenza dagli Stati Uniti, considerati ormai un partner instabile in ambito sanitario globale.


Le conseguenze di queste politiche saranno monitorate con attenzione nei prossimi anni, mentre cresce la richiesta di azioni concrete per proteggere i servizi sanitari essenziali a livello mondiale.


REDAZIONE AISI

 
 
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