STADA Health Report 2025: italiani più consapevoli, ma prevenzione e salute mentale restano in ritardo
- AISI
- 6 giorni fa
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Lo STADA Health Report 2025, giunto all’undicesima edizione europea e alla quinta in Italia, fotografa il rapporto dei cittadini con la salute, gli operatori sanitari e i servizi pubblici. L’indagine, condotta da Human8 per conto del Gruppo STADA in 22 Paesi, ha coinvolto 27.000 persone, di cui 2.000 in Italia.

Il quadro che emerge è fatto di luci e ombre: se da un lato medici e farmacisti mantengono un livello elevato di fiducia, dall’altro prevenzione, stili di vita e salute mentale appaiono ancora trascurati.
Consapevolezza sì, ma poca azione
Quasi tutti gli italiani (98%) riconoscono il valore di comportamenti salutari, ma quando si passa dalla teoria alla pratica le percentuali calano: solo il 60% dichiara di adottare davvero abitudini corrette, sebbene la media europea sia ancora più bassa (51%).
Lo stesso vale per l’alimentazione: il 91% crede che mangiare in modo equilibrato possa prevenire le malattie, ma soltanto il 64% mette in pratica questa convinzione. Tra i principali ostacoli figurano la mancanza di motivazione (39%), il poco tempo (36%) e le difficoltà economiche (29%).
Check-up e prevenzione: un terzo resta indietro
In crescita la quota di cittadini che si sottopongono a controlli periodici, passata dal 57% al 68%. Le più attente risultano le donne sopra i 35 anni. Tuttavia, circa un italiano su tre (32%) non effettua alcun check-up, soprattutto per i costi, per la difficoltà ad accedere ai servizi e per la percezione di non averne bisogno.
Medici e farmacisti come punti di riferimento
La fiducia nel Servizio Sanitario Nazionale resta stabile al 48%, sotto la media europea (58%). Ma quella verso medici e farmacisti rimane elevata: il 58% degli italiani si affida regolarmente a questi professionisti.
Le farmacie in particolare si confermano presidio vicino e accessibile, grazie a campagne informative e alla possibilità di intercettare bisogni immediati. Sempre più spesso i farmacisti segnalano segnali di allarme al medico di medicina generale o allo specialista, in un’ottica di collaborazione interprofessionale.
Aderenza terapeutica: una prevenzione dimenticataLa continuità nelle cure rimane una sfida cruciale. L’assunzione corretta dei farmaci, sottolineano gli esperti, è determinante per ottenere risultati: una terapia efficace non funziona se non viene seguita con regolarità. Qui il gioco di squadra tra medico e farmacista può rafforzare l’aderenza terapeutica, a beneficio dei pazienti cronici e fragili.
La salute mentale come emergenza silenziosaIl Report dedica un focus anche alla salute psicologica: il 30% degli italiani riferisce problemi di natura mentale, ma solo l’8% ha cercato un sostegno. Pesano barriere economiche, culturali e lo stigma sociale.
Chi soffre di ansia o depressione tende anche a trascurare la prevenzione e le buone abitudini quotidiane. Le preoccupazioni legate al lavoro, la solitudine e le difficoltà finanziarie restano i principali fattori di rischio.
Visite specialistiche e prevenzione mirataGli esperti ricordano l’importanza di non rinunciare a controlli periodici. Dallo screening oncologico agli esami cardiometabolici, passando per la valutazione psicologica, la prevenzione mirata permette di intercettare precocemente i segnali di rischio e di intervenire in tempo.
In questo senso, medici di base e farmacisti possono rappresentare il primo livello di orientamento, indirizzando i cittadini verso percorsi specialistici adeguati.
Un impegno condiviso per la salute del futuroIl Report sottolinea la necessità di trasformare la consapevolezza diffusa in azioni concrete, rafforzando il legame tra cittadini, operatori sanitari e istituzioni. Anche attraverso iniziative come il Tour della Salute, promosso da EG STADA, che porta consulti gratuiti in 15 Regioni italiane, la prevenzione può diventare una pratica quotidiana e accessibile.
REDAZIONE AISI