Spesa sanitaria e long-term care: sostenibilità sotto pressione. L’Upb avverte: “Non abbassare la guardia”
- AISI

- 7 lug
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Aggiornamento: 9 lug
La pressione dell’invecchiamento sulla spesa pubblica

L’invecchiamento della popolazione italiana continua a esercitare una pressione costante sul sistema sanitario e sull’assistenza continuativa. È quanto emerge dall’audizione dell’Ufficio parlamentare di bilancio (Upb) davanti alla Commissione parlamentare d’inchiesta sugli effetti della transizione demografica, svoltasi l’8 luglio 2025.
Le proiezioni di lungo periodo: numeri sotto controllo, ma serve attenzione
Secondo il Rapporto AWG 2024, la spesa sanitaria pubblica italiana, in rapporto al Pil, resterà pressoché stabile fino al 2070, con un aumento contenuto di 0,1 punti percentuali rispetto al 2022. La spesa per la long-term care (Ltc), invece, salirebbe di 0,5 punti nello stesso periodo. Tuttavia, considerando che i dati del 2022 erano ancora condizionati dalla pandemia, il raffronto più attendibile è con il 2024, dal quale emerge un incremento della spesa sanitaria pari a +0,6 punti di Pil entro il 2070.
Valori sotto la media Ue, ma con un sistema fragile
Nonostante i numeri appaiano sotto controllo e inferiori alla media europea, l’Upb sottolinea la fragilità strutturale del nostro welfare. L’Italia parte da livelli di spesa contenuti, ma ciò riflette anche la carenza di servizi strutturati e accessibili, in particolare nell’ambito della non autosufficienza.
Il nodo over 80 e la sfida della non autosufficienza
Il principale motore della crescita di spesa resta l’aumento della popolazione ultraottantenne, fascia ad altissimo rischio di non autosufficienza. A questo si aggiungono fattori non demografici: innovazione tecnologica, elasticità della spesa rispetto al reddito, anni vissuti in buona salute, che rendono le previsioni incerte.
Il venir meno del sostegno familiare
L’Upb evidenzia un ulteriore rischio: la progressiva riduzione del supporto informale garantito dalle famiglie italiane, storicamente centrale. A incidere sono i mutamenti nei ruoli familiari, l’invecchiamento attivo, la crescente occupazione femminile e l’innalzamento dell’età pensionabile.
Scenari di morbilità e impatto sulla spesa
Il Rapporto AWG ipotizza diversi scenari legati allo stato di salute della popolazione anziana. Nello scenario “base”, la metà degli anni di vita guadagnati viene trascorsa in buona salute. In caso di compressione della morbilità, i costi assistenziali si ridurrebbero. In caso contrario, l’aumento dei bisogni avrebbe un impatto più marcato sulla spesa per la Ltc rispetto a quella sanitaria.
Un sistema ancora incompleto, servono scelte politiche chiare
L’Upb riconosce che, nonostante alcuni passi avanti, il sistema italiano di Ltc resta frammentato e incompleto. Le proiezioni positive non devono generare compiacenza. Mantenere sostenibile il welfare, in un’Italia sempre più longeva, è possibile solo attraverso scelte politiche precise, investimenti mirati e una riforma organica della long-term care.
REDAZIONE AISI



