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Solitudine tra gli anziani: un problema in drammatica crescita in Italia

  • Immagine del redattore: AISI
    AISI
  • 23 apr
  • Tempo di lettura: 2 min

Contrariamente alla percezione comune che considera la solitudine come una condizione inevitabile dell’invecchiamento, uno studio su 29 Paesi rivela che le differenze di età nella percezione della solitudine variano ampiamente a seconda del contesto. In Italia, la solitudine è particolarmente diffusa tra gli anziani, in linea con altri Paesi dell’Europa meridionale, come la Grecia e Cipro.

Lo studio e i suoi risultati

La ricerca, pubblicata sulla rivista Aging and Mental Health, ha coinvolto oltre 64.000 adulti tra i 50 e i 90 anni. Per misurare le disuguaglianze nella solitudine legate all’età, è stato utilizzato l’indice di concentrazione (COIN). I risultati hanno mostrato che in Italia gli over 70 sperimentano livelli di solitudine più alti rispetto ai più giovani, con un punteggio COIN positivo. Il punteggio medio di solitudine tra gli adulti italiani è di 1,3 su un massimo di 6, uno dei più alti in Europa occidentale.


Fattori socio-demografici e il rischio di isolamento

I dati evidenziano che circa il 70% degli over 50 in Italia ha un livello di istruzione inferiore al diploma e più dell’80% non è più attivo nel mercato del lavoro, fattori che aumentano il rischio di isolamento. Tuttavia, il dato più preoccupante riguarda la salute mentale: circa il 35% degli intervistati italiani presenta sintomi compatibili con la depressione. Questo fenomeno, unito a fattori come lo stato civile (vedovanza, separazione o status di single), è uno dei principali determinanti delle disuguaglianze legate alla solitudine.


Determinanti principali della solitudine in Italia

Lo studio ha identificato tre fattori chiave che spiegano le disuguaglianze di solitudine legate all’età in Italia:

  • Essere non occupati: la disconnessione dal mondo del lavoro è fortemente associata a un aumento della solitudine tra gli anziani.

  • Essere non coniugati: la solitudine ha un impatto maggiore su vedovi, separati o single, poiché lo stato coniugale influisce sul supporto sociale quotidiano.

  • Sintomi depressivi: la depressione amplifica l’isolamento percepito, ed è più diffusa nelle fasce di età più avanzate.


Un problema sociale, non biologico

Secondo gli esperti, la solitudine non è un destino biologico, ma un fenomeno sociale influenzato da fattori strutturali e culturali. Per affrontare questo problema, sono necessari interventi mirati che includano programmi di supporto alla salute mentale per gli over 65, iniziative per favorire la partecipazione sociale tra i pensionati e politiche per sostenere la vedovanza e la solitudine abitativa, come il cohousing o spazi comunitari per anziani.


Affrontare la sfida crescente della solitudine nella terza età

Lo studio sottolinea che la solitudine tra gli anziani è un problema crescente non solo in Italia, ma in molti Paesi europei. Le radici di questo fenomeno sono sia individuali che sistemiche, e per contrastarlo efficacemente è necessario adottare politiche personalizzate e culturalmente sensibili, tenendo conto della realtà demografica e sociale complessa degli anziani italiani.


REDAZIONE AISI

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