Sanità, l’Italia ultima nel G7 per spesa pubblica: nel 2024 investito solo il 6,3% del PIL
- AISI

- 15 set
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Il nuovo rapporto Gimbe evidenzia un divario di 43 miliardi rispetto alla media europea e segnala il rischio di un progressivo indebolimento del Servizio sanitario nazionale. Il quadro emerso dai dati internazionali
Secondo l’analisi della Fondazione Gimbe, basata sul dataset OECD Health Statistics aggiornato al 30 luglio 2025, la spesa sanitaria pubblica italiana nel 2024 ha raggiunto il 6,3% del PIL, un valore nettamente inferiore rispetto alla media OCSE (7,1%) e a quella europea (6,9%). La spesa pro-capite si è fermata a 3.835 dollari, posizionando l’Italia al 14° posto tra i 27 Paesi europei e all’ultimo posto all’interno del G7.

Il divario con gli altri Paesi
Il gap rispetto alla media europea è stimato in 43 miliardi di euro. Dal confronto con i principali partner emerge che tredici Stati europei destinano più risorse dell’Italia alla sanità: la differenza varia dai 58 dollari della Spagna fino a oltre 4.200 dollari della Germania, dove la spesa pro-capite ha superato quota 8.000 dollari. Nel G7, tutti gli altri membri si collocano sopra l’Italia: emblematico il caso del Regno Unito, che condivide un sistema universalistico ma dal 2020 ha rafforzato gli investimenti, superando Canada e Giappone e avvicinandosi ai livelli francesi.
Gli effetti sul sistema sanitario nazionale
Il sottofinanziamento cronico si traduce in liste d’attesa sempre più lunghe, pronto soccorso in affanno, carenza di medici di famiglia e disuguaglianze territoriali. Nel 2024 circa 5,8 milioni di cittadini, pari a quasi uno su dieci, hanno rinunciato a prestazioni sanitarie per motivi economici.
Gimbe ricorda che fino al 2011 la spesa italiana era in linea con la media europea: il divario si è aperto negli anni successivi per effetto di tagli e definanziamenti, aggravandosi durante la pandemia quando altri Paesi hanno incrementato più decisamente gli stanziamenti.
L’appello per un nuovo patto politico
Per Nino Cartabellotta, presidente della Fondazione Gimbe, la situazione richiede un patto condiviso tra tutte le forze politiche che vada oltre le logiche contingenti della manovra economica. Il tema, sottolinea, non riguarda solo la prossima legge di Bilancio ma la necessità di rifinanziare progressivamente la sanità pubblica e di avviare riforme strutturali in grado di restituire forza e dignità al Servizio sanitario nazionale, in coerenza con l’articolo 32 della Costituzione.
REDAZIONE AISI



