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Sanità, allarme delle strutture accreditate: “Tagli pesanti a chi garantisce qualità, mentre si finanziano le farmacie”

  • Immagine del redattore: AISI
    AISI
  • 3 giorni fa
  • Tempo di lettura: 2 min

Dura presa di posizione da parte dell’Unione nazionale ambulatori, poliambulatori, enti e ospedalità privata contro le recenti scelte politiche in ambito sanitario. Al centro della protesta, i tagli ai rimborsi per le prestazioni erogate dalle strutture accreditate, a fronte di nuovi fondi destinati alle farmacie per l’esecuzione di screening in autocontrollo.

Strutture accreditate continuano a essere penalizzate

Secondo l’Unione, è inaccettabile che il Governo proceda con decurtazioni così estese ai danni di laboratori, ambulatori, cliniche e ospedali – sia pubblici che privati accreditati – che operano sotto il controllo delle Regioni, nel rispetto di oltre 400 requisiti strutturali, tecnologici e organizzativi. Queste realtà, con personale medico qualificato e legalmente responsabile degli atti clinici eseguiti, costituiscono oltre 27.000 presidi sanitari in Italia e impiegano più di 350.000 professionisti.


I fondi alla farmacie per screening

Nel mirino anche la recente delibera della Regione Puglia, che ha stanziato fondi per l’esecuzione di screening in autocontrollo nelle farmacie. Tali esercizi – osserva l’Unione – operano sulla base di una semplice autorizzazione comunale alla vendita di farmaci, senza garanzie strutturali e senza personale medico né responsabilità clinica. A ciò si aggiunge la mancanza di ambienti adeguati e di standard di qualità verificabili.


Rimborsi sproporzionati e costi per il cittadino

L’Unione sottolinea il paradosso economico: un test eseguito in un laboratorio accreditato costa solo 5 euro, mentre la stessa prestazione in farmacia viene venduta a 30 euro, pur essendo priva di garanzie e controllo medico. Una differenza che non solo grava sulle tasche dei cittadini, ma disattende completamente il principio di economicità delle risorse pubbliche.


Il nodo politico e costituzionale

Le critiche si estendono anche al livello politico. L’associazione chiede chiarezza sul modello di sanità pubblica che il Governo intende promuovere. Si va forse verso un sistema privo di qualità e requisiti minimi? È questa la direzione, si chiede l’Unione, che si vuole prendere a scapito della vera medicina di precisione e del trattamento accurato delle patologie gravi?


I rischi per la salute e le responsabilità

A preoccupare è anche la sicurezza del paziente: episodi recenti dimostrano i rischi di affidare prestazioni diagnostiche a contesti inadeguati. Un cittadino è deceduto in farmacia mentre attendeva l’esito di un elettrocardiogramma, episodio che, secondo l’Unione, rende evidente il pericolo di delegare attività mediche a strutture non qualificate.


Visite specialistiche mirate e prevenzione

In un sistema sanitario sempre più in affanno, il ruolo dei laboratori accreditati nella prevenzione e nella diagnosi precoce è centrale. Test e screening, se svolti in ambienti regolati e con personale competente, sono strumenti fondamentali per individuare in tempo utile patologie anche gravi, riducendo i costi futuri per il sistema sanitario e aumentando le possibilità di successo terapeutico. L’orientamento verso prestazioni di bassa qualità, invece, mette a rischio diagnosi tempestive e corrette, con conseguenze potenzialmente drammatiche per i pazienti.


REDAZIONE AISI

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