Sanità, dazi e rincari energetici soffocano cliniche e laboratori: l’allarme
- AISI
- 14 mag
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Aggiornamento: 15 mag
Una rete sanitaria a rischio: l’appello delle strutture accreditate - Il futuro della sanità privata accreditata in Italia appare sempre più fragile. A lanciare l’allarme è l’U.A.P. (Unione delle Associazioni di Categoria), che rappresenta oltre 27.000 realtà sanitarie private convenzionate con il Servizio Sanitario Nazionale, impiegando complessivamente circa 350.000 persone.

Nel corso di una recente assemblea, l’associazione ha denunciato una situazione ormai insostenibile, aggravata da rincari energetici e dazi che non trovano riscontro nei ristori e nei rimborsi previsti dal Ministero della Salute.
Strutture strozzate da costi energetici e tariffe ferme
Laboratori, cliniche, ospedali e poliambulatori sono tra le strutture più colpite. L’impiego continuo di apparecchiature ad alto consumo come TAC e risonanze magnetiche comporta spese energetiche ingenti. Tuttavia, nel Nomenclatore Tariffario ministeriale queste voci non sono state aggiornate, rendendo l’equilibrio economico insostenibile per molti centri, in particolare in quelle regioni vincolate ai piani di rientro. Il rischio, concreto, è che molte strutture siano costrette a chiudere i battenti, lasciando intere aree del Paese senza servizi essenziali.
Rimborsi scollegati dalla realtà e strutture in bilico
Secondo l’U.A.P., i rimborsi attuali risultano anacronistici rispetto all’impennata dei costi gestionali, primo fra tutti quello dell’energia. In molte zone, il blocco degli adeguamenti tariffari è diventato una minaccia per la tenuta dell’intero sistema di cura privato-convenzionato. Le cliniche e i laboratori, che contribuiscono in modo decisivo al contenimento delle liste d’attesa, rischiano di scomparire.
Richieste urgenti al Governo: serve una risposta concreta
L’U.A.P. ha chiesto con forza al Governo un chiarimento immediato: perché i costi energetici non sono stati considerati nei rimborsi? Perché un comparto così strategico viene lasciato senza strumenti per sopravvivere? La richiesta è chiara: aggiornare subito le tariffe, tenendo conto dei reali costi sostenuti dalle strutture. Mariastella Giorlandino, presidente U.A.P., ha parlato di un’emergenza nazionale: “Non possiamo permettere che la sanità privata venga sacrificata sull’altare della burocrazia e dell’indifferenza”.
Visite specialistiche e prevenzione: il ruolo delle strutture accreditate
Le strutture sanitarie private accreditate svolgono un ruolo essenziale anche nella prevenzione. Dalle visite specialistiche a quelle diagnostiche ad alta tecnologia, garantiscono percorsi di screening tempestivi per malattie cardiovascolari, oncologiche e metaboliche. In particolare, U.A.P. evidenzia come poliambulatori e laboratori privati contribuiscano significativamente all’individuazione precoce di patologie gravi, grazie a esami come mammografie, ecografie, colonscopie e prelievi ematici di ultima generazione. Tagliare o indebolire questo sistema, sottolinea l’associazione, significa compromettere la salute pubblica e aumentare i costi per il SSN nel medio termine.
Una crisi che va affrontata oraIl sistema sanitario privato convenzionato è una colonna portante dell’offerta sanitaria italiana, non un lusso. L’U.A.P. insiste: senza un intervento immediato, il prezzo sarà pagato dai cittadini, con meno servizi, tempi più lunghi e maggiori diseguaglianze.
REDAZIONE AISI