Salute mentale, Sinpia: “Disegno di legge rischia di cancellare l’assistenza a migliaia di minori”
- AISI
- 7 giorni fa
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La Società Italiana di Neuropsichiatria dell’Infanzia e dell’Adolescenza (Sinpia) lancia un allarme: il disegno di legge sulla salute mentale in esame al Senato, insieme ai relativi emendamenti, rischia di depotenziare gravemente l’assistenza per bambini e adolescenti con disturbi neuropsichici. A preoccupare è l’impostazione che restringe l'intervento ai soli disturbi psichiatrici in adolescenza, immaginando un sistema centrato sulla fascia d’età 14-25 anni.

Milioni di minori già in difficoltà: il nuovo modello rischia di peggiorare il quadro
“Oltre due milioni di bambini e ragazzi convivono oggi con disturbi neuropsichici, ma molti non ricevono ancora le cure necessarie”, dichiara Elisa Fazzi, presidente Sinpia. A causa di forti disomogeneità regionali, i servizi di neuropsichiatria si trovano a fronteggiare un aumento continuo della domanda, amplificato dall’impatto della pandemia sulla salute mentale dei minori. Il nuovo impianto normativo, anziché rafforzare l’esistente, potrebbe escludere gran parte dei bisogni reali.
Un pericoloso appiattimento: dimenticati autismo, disabilità, epilessia e molto altro
“Il testo – osserva Antonella Costantino, past president della Sinpia – ignora la complessità dei disturbi dell’età evolutiva: si va dall’autismo ai disturbi del linguaggio, dalle paralisi cerebrali infantili all’epilessia, fino ai disturbi alimentari, del comportamento e del neurosviluppo. Limitarsi ai disturbi psichiatrici adolescenziali significherebbe cancellare centinaia di migliaia di bambini e famiglie dall’orizzonte dell’assistenza pubblica”.
Non sono adulti in miniatura: servono servizi dedicati, non modelli generalisti
I bambini e gli adolescenti necessitano di un’assistenza costruita su misura, sottolinea Fazzi. Questo significa equipe multidisciplinari specializzate, spazi fisici adeguati, percorsi personalizzati e il coinvolgimento attivo della scuola, della famiglia e della comunità. Il rischio, con la creazione di nuovi servizi 14-25, è la perdita di questa specificità, con ricadute drammatiche sull’efficacia delle cure e sull’inclusione sociale e scolastica.
Inadeguata la collocazione obbligatoria nei Dipartimenti di Salute Mentale
Un altro nodo critico è l’inquadramento dei servizi NPIA nei Dipartimenti di Salute Mentale, da cui dipendono quelli per adulti. “Una scelta che – spiega Sinpia – ostacolerebbe la continuità di cura, aumenterebbe la frammentazione e rischierebbe di compromettere il raccordo con altri ambiti fondamentali: pediatria, riabilitazione, genetica, scuola, servizi sociali”.
Posti letto insufficienti e minori ancora ricoverati nei reparti per adulti
Attualmente i posti letto di degenza in Neuropsichiatria infantile sono solo 403 a fronte di un fabbisogno stimato di almeno 700. Di conseguenza, troppi adolescenti vengono ancora ospedalizzati in reparti per adulti, una soluzione che Sinpia definisce “drammatica e inaccettabile”. Urge un potenziamento strutturale dei servizi, sia territoriali che ospedalieri.
Servono applicazione delle linee guida esistenti, non nuove norme
“Non c’è bisogno di nuove leggi – conclude Costantino – ma dell’applicazione uniforme delle linee guida già approvate, come quelle della Conferenza Unificata del 2019. Promuovere il neurosviluppo e tutelare la specificità dell’età evolutiva deve restare una priorità assoluta per garantire il futuro dei nostri bambini e della società intera”.
REDAZIONE AISI