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SALUTE GLOBALE / Aspettativa di vita in crescita: ma patologie del cuore e ictus restano le prime cause di morte nel mondo

  • Immagine del redattore: AISI
    AISI
  • 12 ott
  • Tempo di lettura: 2 min

Il nuovo Global Burden of Disease fotografa l’impatto delle malattie non trasmissibili, mentre il COVID-19 scende al ventesimo posto


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Il quadro globale del 2023

Nel 2021 il COVID-19 era la prima causa di morte nel mondo. Oggi, a distanza di due anni, la situazione è completamente cambiata: nel 2023 l’infezione da SARS-CoV-2 è scivolata al ventesimo posto nella classifica delle principali cause di morte, secondo i dati del Global Burden of Disease 2023 pubblicati su The Lancet. A guidare la graduatoria sono tornate le malattie ischemiche cardiache e l’ictus, seguite da altre patologie croniche non trasmissibili.


Indicatori in miglioramento

L’analisi mostra che i DALY standardizzati per età (anni di vita persi per disabilità o morte prematura) sono calati del 12,6% dal 2010, mentre l’aspettativa di vita ha superato i livelli pre-pandemia: 76,3 anni per le donne e 71,5 per gli uomini. I progressi sono attribuiti a programmi globali come GaviThe Global Fund e PEPFAR, che hanno ridotto fino al 79% i DALY legati a tubercolosi, infezioni respiratorie, malattie enteriche e carenze nutrizionali.


Le disuguaglianze geografiche

Nonostante i progressi, l’editoriale segnala forti differenze tra aree del mondo. Gli aiuti internazionali per la salute sono crollati di oltre il 50% tra il 2021 e il 2025, con effetti pesanti: meno 15% sull’impatto complessivo sulla mortalità e meno 32% sulla mortalità infantile sotto i cinque anni nei Paesi a basso e medio reddito, in particolare in Africa.


Nuove emergenze sanitarie

Crescono le malattie non trasmissibili nei Paesi a reddito medio-basso e aumentano i disturbi psichici: dal 2010 al 2023 i casi di ansia sono cresciuti del 63% e quelli di depressione del 26%. L’Alzheimer è entrato tra le prime 25 cause di disabilità globale. Tra i principali fattori di rischio emergono la pressione arteriosa elevata (8,4% dei DALY), l’inquinamento da particolato (8,2%), insieme a iperglicemia, fumo e obesità.


Le sfide per i sistemi sanitari

Secondo gli esperti, il quadro epidemiologico richiede una trasformazione dei sistemi sanitari: maggiore integrazione dei servizicopertura universale e un ruolo attivo delle organizzazioni civiche per raggiungere le popolazioni più fragili.


REDAZIONE AISI

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