Riforma della medicina generale: la nuova bozza di riforma e le principali novità
- AISI
- 11 mag
- Tempo di lettura: 2 min
La riforma della medicina generale entra nella fase decisiva, con la prima bozza pronta per la discussione. Il documento, frutto del lavoro di tecnici delle Regioni Veneto, Friuli Venezia Giulia e Lazio, prevede il superamento del modello convenzionale per i medici di famiglia e i pediatri di libera scelta. La proposta è attualmente in esame dalle Regioni e sarà presto discussa con il ministero della Salute.

Superamento del modello convenzionale
Secondo la bozza, il modello convenzionale dei medici di famiglia andrà “ad esaurimento”. Gli attuali medici continueranno a lavorare con questo sistema fino al pensionamento, ma potranno scegliere di passare al modello dipendente. I nuovi medici, invece, entreranno direttamente nel Servizio sanitario nazionale.
Inquadramento nel ruolo sanitario
I medici e i pediatri di assistenza primaria che entreranno nel sistema dipendente saranno inquadrati nel ruolo sanitario della dirigenza medica, lo stesso utilizzato per i medici ospedalieri. Per i medici ancora convenzionati, è prevista una graduale integrazione con il personale dipendente, con l’obbligo di svolgere una parte delle attività nelle Case di Comunità, che fanno parte delle strutture territoriali previste dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr).
Sistema di remunerazione e orario di lavoro
Il sistema di remunerazione rimarrà misto, comprendendo una quota capitaria e una parte variabile legata al raggiungimento di obiettivi. Per i medici che hanno un carico di 1.200-1.500 assistiti, ad esempio, è prevista una settimana lavorativa di 38 ore, di cui 21 dedicate agli assistiti e le restanti all’attività aziendale.
Formazione dei medici
La riforma interessa anche la formazione dei medici. Quelli che sono in corso di specializzazione al momento dell’entrata in vigore della legge saranno assunti come dipendenti. In futuro, si prevede l’introduzione di una nuova specializzazione universitaria quadriennale in “medicina di comunità e cure primarie”, che si integrerà con il corso regionale di medicina generale attraverso un ulteriore anno di formazione pratica e teorica.
La scelta del medico da parte del cittadino
Nel nuovo sistema, il cittadino dovrebbe comunque poter scegliere il proprio medico, anche se i dettagli di questa modalità saranno definiti da strumenti normativi futuri.
Condivisione con le Regioni e discussione con il ministero della Salute
La bozza della riforma è il risultato del lavoro di una sottocommissione tecnica interna alla Commissione Salute, ma alcune Regioni, tra cui l’Emilia-Romagna, si sono già sfilate dal processo. Il testo dovrà ora essere condiviso tra tutte le Regioni e con il ministero della Salute, con una discussione prevista nei prossimi giorni in sede di Conferenza Stato-Regioni.
Visite specialistiche mirate e prevenzione
La riforma della medicina generale porta con sé nuove modalità di lavoro e formazione per i medici di famiglia, ma anche una maggiore centralità del ruolo del medico nel garantire un servizio sanitario sempre più integrato e vicino al cittadino. È essenziale che le visite specialistiche e la prevenzione, attraverso un servizio sanitario territoriale più organizzato, siano al centro delle politiche sanitarie per garantire una corretta assistenza primaria, con un focus sulla diagnosi precoce e sul monitoraggio costante delle condizioni di salute.
REDAZIONE AISI