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Prevenzione oncologica, il rapporto Ocse: 300mila morti evitabili e risparmi per 61 miliardi l’anno

  • Immagine del redattore: AISI
    AISI
  • 6 giorni fa
  • Tempo di lettura: 2 min

Ogni minuto, nell’area EU27+2, quattro persone ricevono una diagnosi di cancro. L’Ocse quantifica un impatto sanitario ed economico enorme: quasi 97 miliardi di euro l’anno in spesa sanitaria e circa 50 miliardi di produttività persa, con un trend destinato a peggiorare per l’invecchiamento demografico e l’aumento dei costi terapeutici.


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L’importanza strategica della prevenzione

Il Piano europeo contro il cancro identifica nella prevenzione lo strumento più efficace per ridurre mortalità, costi e pressione sui sistemi sanitari. Politiche mirate sui principali fattori di rischio – fumo, alcol, obesità, diete scorrette, inattività fisica e inquinamento atmosferico – generano benefici che vanno oltre la salute: minori ricoveri, più anni di vita sana, maggiore produttività e riduzione delle emissioni climalteranti.


Il nuovo Codice europeo contro il cancro

La quinta edizione dell’ECAC introduce raccomandazioni aggiornate e basa le indicazioni su evidenze scientifiche. Per la prima volta il Codice include politiche pubbliche che favoriscono scelte salutari, in linea con la pubblicazione Ocse dedicata all’impatto del cancro sulla salute e sull’economia.


Uno scenario virtuoso: 300mila diagnosi e decessi in meno all’anno

Se tutti i Paesi raggiungessero i migliori livelli di riduzione dei rischi osservati in Europa, l’Ocse stima:

– 300mila casi di cancro prevenibili ogni anno– 33% di nuove diagnosi in meno per il cancro colorettale– 27% di nuove diagnosi in meno per il tumore del polmone– 300mila decessi prematuri evitati– 500mila casi di depressione in meno.


L’impatto economico delle politiche di prevenzione

L’azione efficace sui fattori di rischio libererebbe risorse significative:

– 20 miliardi di euro in meno di spesa sanitaria per il cancro– 41 miliardi di euro risparmiati nella gestione di altre malattie croniche– un aumento netto dell’occupazione pari a 2,6 milioni di lavoratori equivalenti full-time– benefici anche per i Paesi con alta spesa sanitaria.


Benefici ambientali diretti

Una popolazione che adotta abitudini alimentari più sane produce un taglio delle emissioni paragonabile alla rimozione di 16 milioni di automobili a benzina, più dell’intero parco auto di Svezia, Austria e Belgio sommati.


REDAZIONE AISI


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