Quattro i decessi in Italia da maggio. L’Ecdc aveva avvertito: “Le condizioni meteo favoriranno infezioni”.
Che la tropicalizzazione del clima ci avrebbe portato a confrontarci con un aumento di malattie infettive trasmesse da zanzare, era dato quasi per scontato dagli scienziati. E infatti i casi in Europa aumentano, soprattutto in Spagna e Grecia.
L’Italia però registra la quarta vittima da maggio perché dopo venti giorni di agonia, un uomo di 78 anni è morto a Russi (Ravenna) nella notte tra lunedì e martedì dopo aver contratto l’infezione dal virus West Nile. Roberto Ronconi, come racconta Il Resto di Carlino, era un appassionato fotografo ed aveva cominciato ad accusare i primi sintomi a metà luglio. Si tratta della seconda vittima in Emilia-Romagna.
Dieci giorni fa era morto un uomo di 89 anni che aveva contratto il virus a Carpi. Nei giorni scorsi l’Emilia-Romagna ha deciso di alzare il livello di prevenzione, con trattamenti disinfestanti adulticidi, con cadenza settimanale, fino al 30 settembre nelle strutture socioassistenziali e negli ospedali nei Comuni dove è più elevata la circolazione del virus e interventi straordinari preventivi in occasione di manifestazioni con molte persone nelle ore serali in aree all’aperto.
Solo ieri erano stati registrati due nuovi casi di infezione in cittadini residenti a Modena e Castelfranco Emilia. Pazienti che “hanno sviluppato forme neuroinvasive a seguito dell’infezione e sono tutti ricoverati presso il Policlinico di Modena. Dall’inizio dell’anno sono 18 i contagi confermati di malattia neuroinvasiva da virus West Nile, distribuiti in quasi tutte le zone della provincia. L’incremento dei casi – si legge nella nota dell’Azienda Usl di Modena – nell’ultima settimana, come comunicato nei giorni scorsi dalla Regione, ha portato all’innalzamento del livello di rischio nei comuni della provincia di Modena, insieme a Bologna e Reggio Emilia”.
I dati europei – Del resto è tutta l’Europa che è entrata nel pieno della stagione del virus West Nile (Wnv). Come ha evidenziato nei giorni scorsi ’Ecdc, Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie, che ha segnalato che a partire da luglio si sta osservando “l’aumento previsto delle infezioni da Wnv acquisite localmente in Europa”. E “date le condizioni meteorologiche favorevoli alla trasmissione del virus in Europa, si prevedono ulteriori casi umani nelle prossime settimane e mesi“. Fino alla fine del mese scorso (dati al 31 luglio) i casi umani del 2024 erano 69 – ma il dato è già cresciuto in questa prima metà di agosto – ed erano 8 i Paesi dell’area che avevano segnalato infezioni, compreso l’Italia che risulta seconda per numero di casi dopo la Grecia, sempre in base a un bilancio al 31 luglio, data in cui i pazienti censiti risultavano 31 in Grecia e 25 nel nostro Paese.
Nei primi 7 mesi del 2024 i morti di West Nile sono stati 8, segnalati da Grecia, Italia e Spagna. In Italia sia il conteggio delle infezioni che quello delle vittime si è ulteriormente aggiornato e secondo l’ultimo bollettino diffuso a livello nazionale nella prima settimana di agosto si sono aggiunti diversi nuovi casi, portando il totale a quota 52 da inizio di maggio 2024. Mentre i decessi sono saliti a 4 con quello registrato nel Ravennate. A livello europeo, evidenzia l’Ecdc, “il totale di casi segnalati finora quest’anno rientra nel range atteso, anche se i numeri in Grecia e Spagna sono superiori rispetto agli anni precedenti. Anche gli indicatori clinici e di gravità sono simili agli anni precedenti. Tutte le regioni colpite quest’anno erano state precedentemente colpite o avevano regioni limitrofe che avevano segnalato casi”.
I sintomi – Circa il 20% delle infezioni da Wnv nell’uomo può causare la febbre West Nile, caratterizzata da sintomi come mal di testa, malessere, febbre, vomito e affaticamento. Meno dell’1% sviluppa una malattia grave che colpisce il sistema nervoso, spiega l’Ecdc che ricorda anche le modalità di trasmissione del virus, tramite puntura di zanzara infetta. Circa l’80% delle infezioni umane non presenta sintomi. La maggior parte dei casi si verifica tra luglio e settembre, quando le zanzare sono attive. “Il virus Wnv ha un’ampia circolazione a livello geografico in Europa a causa dell’abbondanza di zanzare Culex pipiens, responsabili della diffusione del virus. Questa specie di zanzara è originaria dell’Europa e presente in tutta Europa”.
Le misure di protezione personale per prevenire l’infezione includono la raccomandazione di dormire in stanze con zanzariere o aria condizionata e l’uso di repellenti per zanzare e di indumenti che coprano la maggior parte del corpo. L’Ecdc fornisce aggiornamenti epidemiologici settimanali con informazioni sui luoghi di infezione, e report mensili più dettagliati che forniscono anche i numeri dei casi umani e animali segnalati.
Il bollettino Iss dell’8 agosto – Dall’inizio di maggio 2024, sono stati segnalati in Italia 52 casi confermati di infezione da West Nile Virus (WNV) nell’uomo (28 nel precedente bollettino); di questi 29 si sono manifestati nella forma neuro-invasiva (1 Lombardia, 8 Veneto, 3 Friuli-Venezia Giulia, 13 Emilia-Romagna, 2 Puglia, 1 caso importato dagli Stati Uniti e 1 dall’Albania), 8 casi asintomatici identificati in donatori di sangue (8 Emilia-Romagna), 15 casi di febbre (9 Veneto, 4 Emilia-Romagna, 1 caso importato da Oman e 1 dal Marocco). È quanto si legge nel bollettino dell’Istituto superiore di sanità. Tra i casi confermati sono stati notificati 3 decessi (1 Veneto, 1 Friuli-Venezia Giulia, 1 Emilia-Romagna). A cui bisogna aggiungere l’ultimo.
Ventiquattro nuovi casi umani di West Nile Virus sono stati segnalati nel periodo 1 – 7 agosto 2024. Il primo caso umano autoctono di infezione da WNV della stagione è stato segnalato dall’Emilia-Romagna il 26 giugno nella provincia di Modena. Nello stesso periodo non sono stati segnalati casi di Usutu virus. La sorveglianza veterinaria attuata su cavalli, zanzare, uccelli stanziali e selvatici, ha confermato la circolazione del WNV in Abruzzo, Puglia, Veneto, Friuli-Venezia Giulia, Emilia-Romagna Marche e Lombardia. Le analisi molecolari hanno confermato la circolazione del WNV Lineage 1 e Lineage 2. Sono in corso di conferma positività in provincia di Treviso, Padova, Cuneo, Torino, Oristano.
REDAZIONE AISI
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