Nel panorama delle aziende sanitarie territoriali pubbliche, l'Aulss n.8 Berica (Vicenza), l'Ats di Bergamo, l'Aulss n. 6 Euganea, l'Aulss 1 Dolomiti e l'Ausl di Bologna si confermano al top. Queste strutture sono emerse come le migliori nella valutazione della performance, stilata da Agenas (Agenzia Nazionale per i Servizi Sanitari Regionali) durante il Forum Risk Management di Arezzo, grazie a una valutazione multidimensionale basata su 34 indicatori di performance.
Le aziende ospedaliere e universitariePer quanto riguarda le Aziende Ospedaliere (AO) e le Aziende Ospedaliere Universitarie (AOU), le prime cinque in termini di performance sono:
A.O. Santa Croce e Carle (Cuneo),
A.O.U. di Padova,
A.O.U. Policlinico Tor Vergata (Roma),
A.O.U. Sant'Andrea (Roma),
A.O.U. Policlinico San Matteo (Pavia).
Queste strutture si sono distinte non solo per la qualità dei servizi offerti, ma anche per l'efficienza nella gestione delle risorse. La valutazione si basa su 27 indicatori raggruppati in quattro aree principali: accessibilità, processi organizzativi, sostenibilità economico-patrimoniale e investimenti.
L'introduzione della valutazione sulla sanità territorialeQuest’anno, una novità importante nel report riguarda l’introduzione della valutazione della sanità territoriale. La metodologia di Agenas ha ora incluso anche gli indicatori relativi alla sanità territoriale, un settore che ha mostrato performance variabili tra le diverse regioni italiane. In particolare, le aziende sanitarie territoriali sono state suddivise in quattro cluster, in base alla popolazione servita, con un focus particolare sulla presa in carico dei pazienti e sulle cure primarie.
Le valutazioni hanno evidenziato una certa disparità tra il Centro-Nord e il Sud, con i primi in una posizione decisamente migliore in molte aree, come la prevenzione e gli outcome sanitari (mortalità prevenibile e trattabile).
La determinazione degli standard di personale sanitarioUn altro aspetto innovativo introdotto nel report riguarda la metodologia per determinare gli standard di personale sanitario nelle strutture ospedaliere.
Questo sistema consente di stabilire con precisione il personale medico e infermieristico necessario in ogni reparto, in base a fattori come il numero di posti letto, i volumi di attività e la tipologia di pazienti.
Le prime applicazioni della metodologia sono state fatte sui dati del 2023 per le aziende con le migliori performance, come l’A.O. Santa Croce e Carle di Cuneo e l’A.O.U. di Padova, che hanno mostrato che, in molti casi, il numero di ore lavorate da medici e infermieri supera i valori considerati ideali.
Il sistema sanitario tra opportunità e sfideIl direttore generale di Agenas, Domenico Mantoan, ha sottolineato che, sebbene il sistema sanitario stia registrando dei miglioramenti, ci sono ancora sfide significative da affrontare. Una delle principali è il bilanciamento delle risorse.
Mantoan ha evidenziato la difficoltà di affrontare le richieste di assunzioni di nuovi medici, a causa della mancanza di un sistema di standard scientifici per la distribuzione del personale. Nonostante l'aumento di circa 40.000 operatori dal 2019, non c'è stato un miglioramento tangibile nelle prestazioni, a causa di un'allocazione inefficace delle risorse.
La disparità territoriale e l’attivazione del territorioMantoan ha anche ribadito che, sebbene i pronto soccorso siano in grado di rispondere alle emergenze, la sanità territoriale resta spesso trascurata. La scarsa attivazione dei cure primarie e la concentrazione delle risorse negli ospedali stanno spingendo molti cittadini a rivolgersi ai pronto soccorso, creando un sovraccarico che potrebbe essere evitato con un migliore funzionamento dei servizi sanitari di base.
Conclusioni e prospettive futureIl sistema sanitario italiano si trova dunque a un bivio: pur mostrando performance positive in molte aree, è evidente che le disparità regionali e la disomogeneità nei servizi territoriali necessitano di interventi urgenti. Agenas, con la sua metodologia innovativa, ha fornito strumenti preziosi per ottimizzare le risorse e migliorare la gestione del personale sanitario, ma il futuro dipenderà da come i dati raccolti verranno tradotti in politiche concrete. Il 2024 sarà l’anno della verifica dei progressi e dell’auspicio di un aumento generale delle performance.
REDAZIONE AISI
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