È ufficiale: l'Oms ha dichiarato l'epidemia da vaiolo delle scimmie «emergenza internazionale», e in tutto il mondo è esplosa la preoccupazione per una possibile nuova pandemia.
Ad oggi il numero dei casi è ancora fortemente limitato, e seguire le giuste precauzioni, già da questa fase, potrebbe fare la differenza nel limitare i contagi a livello globale.
Il vaiolo delle scimmie, noto anche come Mpox, è una malattia virale endemica in diverse regioni dell'Africa centrale e occidentale.
Nei paesi occidentali il virus non è presente per natura, e i pazienti registrati sono tutte persone contagiate durante un viaggio all'estero. Pertanto, al momento, risulta particolarmente importante per i viaggiatori intenzionati a partire per il continente africano, essere a conoscenza dei rischi e delle aree dove il contagio è più probabile.
Dopo la dichiarazione di emergenza di salute pubblica internazionale (Pheic) sul diffondersi del virus mpox da parte dell'Organizzazione mondiale della sanità (Oms) il 14 agosto scorso, il nostro Ministero della Salute mette nero su bianco la linea di condotta in Italia.
E lo fa con una circolare, attesa da giorni, firmata dal capo del Dipartimento della prevenzione, della ricerca e delle emergenze sanitarie Maria Rosaria Campitiello e dal dg Francesco Vaia, secondo quanto riferisce Adnkronos.
Le indicazioni del ministero arrivano a seguito delle raccomandazioni Oms, emanate dopo la riunione del Comitato di emergenza dell'Ihr (International healt regulations) di cui oggi è stato pubblicato il report. E lo stesso ha fatto anche lo European Centre for Disease Prevention and Control (ECDC), il 16 agosto, con le sue indicazioni «per contenere qualsiasi possibile focolaio nell'UE/SEE».
I viaggi
Una delle prime «raccomandazioni», rivolte alle strutture sanitarie del Paese, riguarda gli spostamenti. «Si raccomanda di sensibilizzare i viaggiatori diretti in Paesi con focolai confermati di infezione» da virus Mpox «clade I in merito al rischio di contrarre la malattia, fornendo loro informazioni pertinenti per proteggere sé stessi e gli altri prima, durante e dopo il viaggio», si legge nel documento del ministero della Salute.
Inoltre «Si raccomanda di sconsigliare» ai viaggiatori «la partecipazione ad eventi con assembramenti nei Paesi con focolai confermati di» virus Mpox clade I.
Un'ulteriore linea di azione riguarda la sensibilizzazione di medici e operatori sanitari sulle «spie rosse» che devono far sospettare di avere davanti un possibile caso di Mpox. E la protezione del personale stesso da eventuali rischi.
Si raccomanda di sensibilizzare i medici e gli operatori sanitari sui possibili casi di Mpox associati ai viaggi causati dal clade I di Mpxv, inclusa la possibilità di diverse presentazioni cliniche, trasmissione attraverso vie sessuali e non sessuali e diversi gruppi colpiti rispetto alla precedente epidemia di Mpox clade II.
Si raccomanda il rafforzamento delle misure di protezione degli operatori sanitari e dei caregiver», si legge nel documento del dicastero.
La situazione in Italia: nessun caso segnalato di Clade I
Ma qual è la situazione nel nostro Paese? In Italia, all'8 agosto «non risultano segnalati casi di Clade I», la famiglia a cui appartiene la nuova variante del virus del cosiddetto vaiolo delle scimmie, Mpox, riferisce il ministero della Salute nella circolare del Dipartimento della prevenzione, della ricerca e delle emergenze sanitarie (ex direzione generale della Prevenzione sanitaria), che ha per oggetto l'aggiornamento sulla malattia Mpox.
I casi confermati dal 2022
«A partire dal 20 maggio 2022 (data della prima segnalazione de primo caso di mpox in Italia) all'8 agosto 2024 sono stati segnalati complessivamente 1.056 casi confermati di Mpox - fa il punto il ministero - la maggior parte dei quali si è verificata nell'estate del 2022. Dal primo gennaio all'8 agosto 2024 sono stati segnalati da 12 regioni, 65 casi confermati. Tutti i casi sono riferiti a infezioni avvenute nel 2023 e nei primi mesi dell'anno in corso, nessun nuovo caso è riferibile al mese di agosto», si legge nella circolare.
Sorveglianza e contact tracing
Nella circolare un capitolo è dedicato anche alla sorveglianza e al contact tracing, e «si ribadisce l'importanza di segnalare tempestivamente i nuovi casi di Mpox tramite piattaforma "Premal" e di integrare la segnalazione con il risultato del sequenziamento del clade» a cui appartiene il virus. «È importante approfondire sempre tutte le informazioni sull'esposizione, specialmente a seguito di un riscontro di Mpxv clade I».
In questi casi in particolare andranno trasmesse rapidamente via email al coordinamento del contact tracing del ministero «informazioni necessarie ai fini di tracciamento dei contatti».
Si ribadisce su questo fronte dunque «la necessità di effettuare il contact tracing (incluso quello relativo ai contatti sui mezzi di trasporto)», come da circolare del 2 agosto 2022. E va fatto riferimento alla stessa circolare anche per le indicazioni sull'isolamento dei casi.
In linea con quanto raccomandato dall'Ecdc, Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie, il ministero della Salute spiega di aver predisposto nel suo portale istituzionale una pagina dedicata a Mpox, con dati epidemiologici (bollettino mensile), scheda informativa sul virus, e vari contenuti fra cui informazioni sulla strategia vaccinale con la mappa dei centri dove è possibile effettuare il vaccino, risposte alle domande più frequenti e una parte dedicata alle «fake news».
I laboratori per la diagnosi
Un'ultima indicazione riguarda i laboratori: «Si raccomanda alle Regioni/Province autonome di consolidare la rete diagnostica laboratoristica e di allertare i laboratori sull'importanza di disporre di capacità diagnostica per Mpxv con particolare riferimento all'identificazione dei clade».
Specifiche indicazioni per i laboratori «saranno emanate tramite un documento tecnico dedicato realizzato in collaborazione con l'Istituto superiore di sanità (Iss), presso il quale viene individuato il Laboratorio nazionale di riferimento per Mpox, d'intesa con l'Istituto nazionale per le malattie infettive Lazzaro Spallanzani, parte del Consorzio dei Laboratori europei di riferimento designati dalla Commissione europea», riferisce sempre Adnkronos.
Le iniziative a livello internazionale: Gavi Alliance
E intanto si moltiplicano anche le iniziative a livello internazionale per contrastare la nuova emergenza sanitaria.
Gavi Alliance, l’alleanza per i vaccini dedicata a migliorare l’accesso alle vaccinazioni nei Paesi in via di sviluppo, monitora attentamente la situazione Mpox dal 2022.
Di conseguenza, «le considerazioni relative a Mpox hanno contribuito sia alla progettazione dei nuovi meccanismi innovativi di sicurezza sanitaria di Gavi, volti ad affrontare le lacune sistemiche esposte durante la risposta al vaccino COVID-19, sia alla prossima strategia quinquennale di Gavi», fanno sapere dall'organizzazione.
«Quando, nel 2023, Gavi ha avviato il processo di valutazione per il programma di investimento nei vaccini (VIS) 2026-2030, i vaccini Mpox sono stati inclusi; nel primo trimestre del 2024, sono state convocate sessioni speciali del comitato direttivo VIS per garantire che l'approccio tenesse conto degli sviluppi nella Repubblica Democratica del Congo (RDC), dove l'epidemia si è diffusa rapidamente, colpendo principalmente i bambini (in termini sia di morbilità che di mortalità) e determinando un elevato tasso di mortalità».
La nuova strategia
Perciò, nel giugno 2024 il Consiglio di amministrazione di Gavi ha approvato le seguenti misure relative all'Mpox:- Nella prossima strategia quinquennale, a partire dal 2026, Gavi istituirà una scorta globale di vaccini Mpox, simile a quelle esistenti per i vaccini contro colera, Ebola, meningite e febbre gialla. La realizzazione di una scorta è in attesa della disponibilità dell'Emergency Use Listing dell'OMS odella prequalifica di un vaccino raccomandato, ed è soggetta alla raccolta fondi per il prossimo periodo strategico di Gavi. Un obiettivo fondamentale sarà garantire che la progettazione della scorta sia sostenuta da una solida valutazione delle esigenze di salute pubblica a lungo termine.- Nel frattempo, Gavi supporterà la risposta alle epidemie nella RDC e nei paesi limitrofi.- Parallelamente, Gavi effettuerà investimenti significativi in un programma di formazione, con l'obiettico di ottimizzare i futuri sforzi di vaccinazione contro la malattia, inclusa la progettazione di una scorta globale.
REDAZIONE AISI
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