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Vaccinazioni. Nella campagna 2023/2024 Italia solo al 16° posto in Europa

Immagine del redattore: AISIAISI

La campagna vaccinale anti-Covid 2023/2024 non porta risultati soddisfacenti per l'Italia. Secondo il nuovo rapporto dell'Ecdc (Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie), il nostro Paese si posiziona tra il 16° e il 17° posto in Europa per le coperture vaccinali nelle varie fasce d'età analizzate, su un totale di 28 Paesi che hanno fornito i loro dati.

Rimane evidente, e aumenta con l’età, il divario che ci separa dai Paesi del nord Europa, dall'Irlanda, dalla Spagna, dal Portogallo e dalla Francia, che guidano le classifiche per coperture. Tra i Paesi meno virtuosi invece si trovano quelli dell'Est Europa, in particolare Romania e Ungheria, che presentano i tassi più bassi.


Dati non disponibili per operatori sanitari, persone fragili e donne incinte

Va sottolineato che l'Italia non ha trasmesso dati relativi alle coperture vaccinali anti-Covid per alcune categorie specifiche come gli operatori sanitari, le persone fragili e le donne in gravidanza. Questi dati rappresentano informazioni importanti per comprendere il livello di protezione nelle categorie più esposte e vulnerabili.


Risultati per fasce d'età: l'Italia in fondo alla classifica

Di seguito, i risultati di copertura vaccinale per fasce d'età riportati nel rapporto dell’Ecdc, che riflettono l’andamento della campagna anti-Covid in Italia.

  1. Fascia 60-69 anni: l'Italia si posiziona al diciassettesimo posto con una copertura del 6%, al pari di Cipro. Molto meglio fanno i Paesi scandinavi, l'Irlanda, la Spagna, il Portogallo e la Francia, che mostrano coperture significativamente più alte. Nelle ultime posizioni si trovano Paesi dell'Est, con l'Ungheria fanalino di coda al 0,5%.

  2. Fascia 70-79 anni: con una copertura dell'11,7%, l'Italia si mantiene ancora al diciassettesimo posto, in questo caso insieme alla Grecia. Anche in questa fascia di età il distacco è evidente rispetto a Paesi come quelli scandinavi, Irlanda, Spagna, Portogallo e Francia, dove le coperture sono molto più elevate. Chiude la classifica la Romania, con una copertura minima di 0,02%.

  3. Fascia over 80: la situazione migliora leggermente, ma l'Italia rimane comunque al sedicesimo posto con una copertura del 15,8%, ben al di sotto dei livelli osservati in Scandinavia, Irlanda, Spagna, Portogallo e Francia. La Romania si colloca nuovamente all’ultimo posto, con una copertura ridottissima di 0,03%.


Questi dati mettono in evidenza un quadro di fragilità nella fascia di popolazione più anziana e vulnerabile, dove il rischio di complicanze gravi in caso di infezione da Covid rimane elevato. Nonostante le campagne promosse dal Ministero della Salute, la risposta della popolazione anziana sembra rimanere inferiore rispetto a quella dei Paesi più virtuosi.


La campagna di vaccinazione antinfluenzale: coperture in discesa

Parallelamente alla campagna anti-Covid, anche i dati relativi alla vaccinazione antinfluenzale non risultano incoraggianti. Tra gli over 65, la copertura supera il 50%, ma i dati mostrano un trend in calo costante negli ultimi anni. La copertura vaccinale antinfluenzale era pari al 58% nella stagione 2021/2022, scendendo poi al 57% nella stagione 2022/2023 e ulteriormente al 53% nella stagione 2023/2024.


Vaccinazione antinfluenzale tra gli over 18: calo di fiducia nella popolazione adulta

Anche tra gli over 18, i dati mostrano un calo di copertura per la vaccinazione contro l'influenza stagionale. Se nelle stagioni 2021/2022 e 2022/2023 la copertura si attestava al 23%, nella campagna attuale 2023/2024 è scesa al 21%.


Questi dati evidenziano una progressiva diminuzione dell'adesione alla vaccinazione influenzale anche nella popolazione adulta, che contribuisce alla diffusione dell'influenza e al conseguente impatto sui sistemi sanitari durante i mesi invernali.


I risultati di questo rapporto sottolineano una necessità urgente di rivedere e rafforzare le strategie vaccinali in Italia per aumentare la protezione della popolazione, specialmente tra gli anziani e le categorie più esposte ai rischi di complicanze gravi.


REDAZIONE AISI

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