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Immagine del redattoreAISI

Super lavoro per i medici di base

L’estate porta con sé non solo il caldo e le vacanze tanto attese ma anche una serie di problematiche sanitarie che mettono a dura prova il sistema sanitario: lente di ingrandimento sui medici di famiglia.

Tra le località turistiche in piena effervescenza e le grandi città che vedono un calo degli accessi negli studi medici, soprattutto a causa dell'assenza di questi ultimi per ferie, si registra un aumento significativo delle chiamate e delle mail per richieste di consulenze mediche, e naturalmente anche degli accessi ai pronto soccorsi, nella maggior parte dei casi per problematiche non gravi, risolvibili al di fuori delle realtà ospedaliere.


Assalto ai medici di famiglia, i pochi rimasti naturalmente. Perchè la maggior parte sono in ferie. E allora i pazienti si riversano sui pronto soccorsi anche per un mal di pancia.

Quest’anno, l’ondata estiva non ha risparmiato nessuno. Molti sono i casi registrati di Covid-19, che continua a circolare attivamente tra la popolazione. A questi si aggiungono gli episodi legati alle alte temperature come colpi di sole e colpi di calore.


Non mancano poi le chiamate da parte dei vacanzieri che cercano consigli medici per affrontare al meglio questi disagi. Le patologie tipiche dell’estate non si fermano qui: dalla fastidiosa ma comune diarrea alle congestioni dovute all’ingestione improvvisa di bevande troppo fredde. Anche le contratture muscolari causate dall’esposizione prolungata all’aria condizionata rientrano tra i disturbi più frequentemente segnalati ai medici durante la stagione estiva.


L’impatto sul lavoro dei medici di famiglia nelle località turistiche

Per chi opera nelle località turistiche, l’estate significa piena attività. I professionisti della salute si trovano a dover gestire un numero elevato di richieste sia direttamente negli studi sia tramite canali digitali come email o sistemi telematici dedicati alla consulenza a distanza.


Al contrario, nelle grandi città si assiste a una diminuzione degli accessi fisici negli studi dei medici generalisti, ma ciò non significa un alleggerimento del carico lavorativo. Infatti, aumentano proporzionalmente le richieste d’intervento tramite chiamate telefoniche o comunicazioni via mail, testimoniando così una trasformazione nel modo in cui i pazienti cercano assistenza sanitaria durante il periodo estivo.


Di fronte a questo scenario complesso, la Federazione italiana medici di famiglia (Fimmg) insieme al Sindacato Medici Italiani (Smi) Lazio hanno voluto rivolgere alcuni consigli ai cittadini per trascorrere un Ferragosto sereno e in salute: evitare gli eccessi alimentari è fondamentale così come proteggersi dalle alte temperature evitando l’esposizione al sole nelle ore più calde della giornata.


È altresì importante non interrompere autonomamente terapie farmacologiche prescritte per patologie croniche senza aver prima consultato il proprio medico curante. Bere molta acqua ed utilizzare repellenti contro le zanzare completano la lista delle raccomandazioni fornite dai professionisti della salute con l’intento ultimo di garantire benessere e sicurezza durante tutto il periodo estivo.


Se da un lato l’estate rappresenta una stagione all’insegna del relax e del divertimento, dall’altro comporta sfide notevoli sia per i cittadini che devono prestare maggiore attenzione alla propria salute sia per i medici impegnati quotidianamente nella gestione delle emergenze tipicamente legate al periodo estivo.


Ospedali pericolosamente sguarniti

Tra carenza cronica di personale e normali ferie del periodo, è emergenza per l’estate nei reparti di medicina interna degli ospedali italiani. Tra giugno e settembre, oltre il 91% dei medici usufruiscono dei 15 giorni di vacanze nel periodo estivo, come garantito dal contratto nazionale di lavoro.


Questo comporta una riduzione degli organici in reparto che varia tra il 21 e il 30 per cento nel 48% dei casi, tra il 30 e il 50 per cento nel 19,4% dei reparti, mentre la carenza è tra l'11 e il 20 per cento in un altro 21,8% dei casi. Per chi resta in servizio, il volume di lavoro aumenta nel 42,7% dei casi. Sono i dati resi noti dalla Federazione dei medici internisti ospedalieri, che chiedono un'indagine parlamentare conoscitiva sui reparti di Medicina Interna. "Accogliamo nei nostri reparti un milione di ricoverati l'anno. Le Medicine interne vanno potenziate", è la richiesta Fadoi.


REDAZIONE AISI

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