'Prima dell'inizio stagione epidemica. Già riunione con Aifa'.
C'è stata già una riunione con Aifa per arrivare in maniera rapida ad una risoluzione in modo tale che tutti i bambini e le loro famiglie possano avere accesso, indipendentemente da dove vivono, all'anticorpo monoclonale" contro il virus respiratorio sinciziale e la bronchiolite.
Così il ministro della Salute, Orazio Schillaci, a margine della presentazione della campagna Lilt for Women-Nastro Rosa 2024 , dedicata all'informazione e alla sensibilizzazione per la lotta al tumore al seno.
Quanto alla tempistica, "l'obiettivo - ha detto Schillaci - è riuscire a farlo prima dell'inizio della stagione della bronchiolite".
I FATTI. Il ministero della Salute ha avviato i contatti con l'Aifa per rendere disponibile, in tutte le Regioni, a carico del Servizio Sanitario Nazionale (quindi senza costi per i cittadini), l'anticorpo monoclonale Nirsevimab contro il virus respiratorio sinciziale nei bambini, che può causare bronchiolite, anche in forme gravi. Questa precisazione è arrivata dallo stesso ministero, dopo una precedente circolare, datata 18 settembre, che avvisava le Regioni in piano di rientro, prevalentemente al Sud, che "non possono garantire la somministrazione” gratuita “dell'anticorpo monoclonale Nirsevimab", definito anche vaccino anti-bronchiolite, "in quanto trattasi di prestazione non inclusa nei Livelli essenziali di assistenza”.
Nella nuova circolare alle Regioni, a firma direttore generale della ex Direzione della Programmazione sanitaria, Americo Cicchetti, si chiarisce che "in considerazione dei possibili profili di iniquità territoriale nell'accesso alle terapie basate sull'anticorpo monoclonale Nirsevimab-Beyfortus, utilizzato per la cura delle infezioni di virus respiratorio sinciziale (Vrs) in età pediatrica, derivabili dall'applicazione della nota del 18/09/2024, il ministero ha già avviato le opportune interlocuzioni con l'Agenzia Italiana del Farmaco e la Direzione Generale della Prevenzione dello scrivente Ministero, al fine di garantire un equo e tempestivo accesso per i pazienti a tutte le terapie approvate che mostrano adeguati profili di appropriatezza, sicurezza ed efficacia su tutto il territorio nazionale". Il problema parrebbe derivare da una normativa restrittiva che attualmente limita le Regioni in piano di rientro, rendendo complicata l'erogazione autonoma di farmaci non inclusi nei Lea. Al fine di superare questa difficoltà normativa si dovrebbe tenere oggi una riunione al ministero tra i dipartimenti della Prevenzione e della Programmazione.
REDAZIONE AISI
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