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Sindacati dei medici nuovamente sul piede di guerra

Immagine del redattore: AISIAISI

Secondo alcune rappresentanze dei dirigenti medici, veterinari e sanitari, le risorse aggiuntive previste dalla legge di bilancio non rappresentano un reale incremento per la sanità pubblica.

“Si tratta di fondi già previsti per il rinnovo dei contratti, non di nuovi investimenti. Il Governo continua a favorire indirettamente il settore privato”.


I 2,5 miliardi di euro aggiuntivi destinati al Fondo sanitario nazionale (FSN) non rappresentano un vero e proprio incremento per la sanità pubblica, ma coprono semplicemente le necessità già stabilite per il rinnovo dei contratti, che riguardano non solo i medici, ma tutto il personale del Servizio sanitario nazionale (Ssn). Lo sottolineano i rappresentanti dei dirigenti sanitari, criticando le recenti dichiarazioni del Ministro della Salute.


Fondi già destinati, nessuna novità per il pubblico

Le risorse citate erano già stanziate in passato e destinate ai contratti pubblici, sottolineano i dirigenti. Pertanto, non rappresentano un ulteriore finanziamento per il sistema sanitario nazionale. “Non c’è alcun intervento significativo per potenziare la sanità pubblica – spiegano – mentre il settore privato continua a essere favorito attraverso scelte che lo avvantaggiano”.


Stipendi e contratti ancora bloccati

Un altro nodo critico riguarda i salari, che al momento non coprono nemmeno l’inflazione, secondo i dirigenti sanitari. “I medici, i veterinari e gli altri professionisti del Ssn non vedranno benefici reali finché non verrà rinnovato il contratto collettivo, scaduto ormai da tempo. Il triennio 2022-2024 è bloccato a causa dell’inattività del Governo e delle Regioni, che non hanno ancora prodotto gli atti necessari per avviare le trattative”.

Per questi professionisti, i fondi dedicati agli stipendi rimangono inaccessibili, aggravando ulteriormente una situazione che richiede interventi urgenti per tutelare i diritti dei lavoratori e la qualità dell’assistenza.


Appello per nuove risorse

Secondo i rappresentanti, un passo concreto per dimostrare la volontà di rafforzare la sanità pubblica sarebbe lo sblocco immediato del contratto triennale fermo da mesi. Tuttavia, non basta. “È essenziale individuare risorse aggiuntive sia per il Fondo sanitario nazionale nel suo complesso sia per gli stipendi di chi opera nel settore pubblico, che meritano compensi adeguati all’impegno quotidiano con cui garantiscono i servizi ai cittadini”.


REDAZIONE AISI

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