Nel 2023, i servizi di assistenza alla salute mentale hanno supportato 854.040 persone, con un incremento del 10% rispetto all'anno precedente.
Un dato che evidenzia la crescente necessità di supporto per chi affronta problemi psicologici, sebbene il personale stenti a tenere il passo. I pazienti sono principalmente adulti, con un’alta concentrazione tra i 45 e i 64 anni.
I ricoveri ospedalieri sono aumentati, così come gli accessi al pronto soccorso, ma le risorse umane restano insufficienti. L'assenza di strutture semiresidenziali e residenziali aggiunge preoccupazioni.
Aumento dei pazienti, ma carenza di risorse
Il numero di pazienti in trattamento è aumentato, ma ciò non corrisponde a un miglioramento delle risorse.
Le dotazioni di personale nelle strutture psichiatriche pubbliche sono diminuite rispetto al 2022, con una riduzione di 987 unità. Sebbene non ci siano variazioni nei posti letto, le strutture residenziali e semiresidenziali risultano in calo, aggravando la pressione sui servizi disponibili.
Questo panorama evidenzia un problema crescente: l’aumento delle richieste di assistenza psichiatrica non trova risposta nella capacità del sistema di soddisfarle in modo adeguato.
Donne più colpite, ma problemi per tutte le età
Il rapporto evidenzia anche la composizione per genere ed età della popolazione assistita. Le donne costituiscono una porzione maggioritaria dei pazienti, rappresentando il 53,6% del totale. Inoltre, la popolazione in trattamento tende ad essere sempre più anziana, con il 67,3% dei pazienti di età superiore ai 45 anni.
Le classi di età più colpite sono quelle tra i 45 e i 64 anni, ma anche i più anziani, sopra i 75 anni, vedono aumentare la propria percentuale di accesso ai servizi.
Il bisogno di un cambiamento strutturale nel sistema
A fronte di questi numeri, è chiaro che il sistema sanitario psichiatrico necessita di riforme strutturali. Oltre a un incremento del personale, servono nuove politiche di accesso ai servizi, maggiore supporto psicologico per i professionisti del settore e una riorganizzazione delle strutture residenziali per garantire una continuità assistenziale.
Il cambiamento è urgente, altrimenti la disconnessione tra la domanda di aiuto e la risposta del sistema continuerà a crescere, mettendo a rischio il benessere dei pazienti e dei professionisti.
REDAZIONE AISI
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