Sono 150 milioni di euro i fondi per la ricerca sanitaria messi a disposizione dal ministero della Salute con il Bando della ricerca finalizzata 2024.

Sono 150 milioni di euro i fondi per la ricerca sanitaria messi a disposizione dal ministero della Salute con il Bando della ricerca finalizzata 2024, rivolto a tutti gli scienziati del Servizio sanitario nazionale per progetti di durata triennale che devono avere "un esplicito orientamento applicativo e l'ambizione di fornire informazioni utili a indirizzare le scelte dell'assistenza sanitaria pubblica, dei pazienti e dei cittadini", spiega il dicastero in una nota. La procedura di presentazione dei progetti si svolge in periodi distinti, con inizio dal prossimo 31 ottobre, tramite la piattaforma dedicata attiva sul portale del ministero della Salute.
"Il bando pone attenzione anche ai giovani ricercatori - afferma Maria Rosaria Campitiello, a capo del Dipartimento della Prevenzione e Ricerca del ministero della Salute - Due tipologie di progetti infatti sono dedicate ai ricercatori under 40 e a quelli under 33. Ai progetti dei giovani ricercatori sono destinati circa 74,5 milioni di euro dei 150 milioni.
La ricerca è fondamentale per migliorare le cure e l'assistenza, e con questo bando destiniamo risorse importanti per promuovere studi e progetti su ambiti rilevanti come la prevenzione, la sicurezza ambientale e la partecipazione dei cittadini".
Quattro sono le tipologie progettuali previste dal bando: oltre ai Gr, progetti ordinari presentati da ricercatori under 40 anni, e ai progetti Starting grant (Sg) presentati da ricercatori under 33 anni, ci sono i progetti ordinari di ricerca finalizzata (Rf) e i progetti cofinanziati (Co), che sono programmi di ricerca presentati da scienziati a cui è assicurato un finanziamento privato da aziende con attività in Italia.
Tra le finalità dei progetti, il bando indica "lo sviluppo di procedure innovative per migliorare le opportunità di prevenzione, diagnosi, trattamento, riabilitazione; lo sviluppo di metodologie e strumenti per migliorare la comunicazione con i cittadini e i pazienti e promuoverne la partecipazione, e lo sviluppo di studi rilevanti sulle patologie di origine ambientale, sulla sicurezza negli ambienti di lavoro e sulle patologie occupazionali".
REDAZIONE AISI
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