Sugli abbandoni record al Cervello di Palermo. I dati Agenas. L'indicatore preso in considerazione rappresenta la percentuale di accessi in PS con un elevato tempo di permanenza tra l’entrata e la dimissione. Un valore elevato dell'indicatore viene interpretato, appunto, negativamente, in quanto rappresenta una maggiore percentuale di accessi con tempo di permanenza maggiore o uguale a 48 ore.
L’inefficienza nei Pronto Soccorso italiani: Il policlinico Tor Vergata di Roma detiene la "maglia nera" per i tempi di attesa superiori alle 48 ore.
Dati allarmanti giungono anche dal Cardarelli di Napoli, con oltre il 9% dei pazienti che rimangono in attesa per più di due giorni. In generale, i pronto soccorso universitarî sembrano affrontare maggiori difficoltà rispetto agli ospedali generici, con un 12% di pazienti in attesa oltre il limite critico al Tor Vergata.
Tempi di attesa e prestazioni: la situazione critica al SudIl S. Camillo di Roma, con il 7% dei pazienti in attesa per più di 48 ore, e l’ospedale di Cosenza (5%) sono altre strutture ad alto rischio. Tuttavia, la situazione al Sud è più grave, con Palermo che ha registrato uno dei tassi più alti di attese lunghe nel pronto soccorso.
Le strutture con performance migliori - In controtendenza, alcune strutture ospedaliere eccellono nella gestione dei tempi di attesa: tra queste l'ospedale Brotzu di Cagliari, che segna un 0% di attese superiori a 48 ore, seguito dal San Croce e Carlo di Cuneo (0,2%) e dall'ospedale di Perugia (0,1%). In ambito universitario, Milano, Pavia e Padova si distinguono con zero attese oltre il limite di 48 ore.
Abbandoni in Pronto Soccorso: un indicatore preoccupante - L'Agenas ha anche monitorato il fenomeno degli abbandoni in pronto soccorso, che avvengono quando i pazienti, dopo lunghe attese, decidono di lasciare la struttura senza ricevere trattamento. Il record negativo appartiene al Cervello di Palermo, dove il 24% dei pazienti abbandona il PS, seguito dall'ospedale Dei Colli di Napoli (19,6%) e dal Civico Benfratelli di Palermo (18,9%).
Eccellenze universitarie e ospedaliere nella gestione degli abbandoni.
Tra le strutture universitarie, il G. Martino di Messina registra il dato più alto (17,4%), seguito dal policlinico Tor Vergata di Roma (15,7%) e dal Giovanni Giaccone di Palermo (14%). Mentre alcune strutture eccellono nel ridurre gli abbandoni: il S. Maria di Terni (0,3%), il S. Carlo di Potenza (1,9%) e l'ospedale di Perugia (4%) mostrano prestazioni ottimali, anche grazie all’efficienza nell’organizzazione del flusso di pazienti.
Conclusioni: la necessità di migliorare i servizi d'emergenza - Questi dati sottolineano una chiara disparità nella qualità del servizio di pronto soccorso nelle diverse regioni italiane. La riduzione dei tempi di attesa e degli abbandoni rimane una delle principali sfide per la sanità pubblica italiana, con alcuni ospedali che si distinguono per l’efficienza e altri che continuano a soffrire di gravi carenze organizzative e di personale.
REDAZIONE AISI
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