La pertosse ha ricominciato a circolare in maniera intensa in Inghilterra.
Secondo l’ultima rilevazione della UK Health Security Agency (Ukhsa), dall’inizio dell’anno sono stati confermati 10.493 casi; un incremento che è già di oltre 12 volte rispetto al 2023 quanto, in tutto l’anno, si c’erano stati 856 contagi. Si contano anche 9 decessi.
“Con i casi in continuo aumento e, purtroppo, 10 decessi infantili dall’inizio dell’epidemia - lo scorso novembre -, garantire la vaccinazione delle donne in gravidanza non è mai stato così importante”, ha affermato in una nota Mary Ramsay, direttrice del dipartimento dedicato alle vaccinazioni dell’Ukhsa.
Dopo il periodo della pandemia, in cui i casi di pertosse erano scesi a livelli trascurabili, in Inghilterra i contagi hanno ripreso a salire alla fine dello scorso anno. A ottobre 2023 erano 101 le persone infettate, a gennaio si è arrivati a 555, ad aprile a 5.014; giugno si è chiuso con 10.493 contagi.
I più interessati sono i giovani adulti, ma si contano anche 328 bambini con meno di tre mesi, che rappresentano la fascia di età più a rischio: non hanno un sistema immunitario sufficientemente sviluppato per difendersi né godono ancora della protezione del vaccino.
“La vaccinazione è la migliore difesa contro la pertosse ed è fondamentale che le donne incinte e i neonati ricevano i vaccini al momento giusto - dice ancora Ramsay -. Alle donne incinte viene offerto un vaccino contro la pertosse in ogni gravidanza, idealmente tra le 20 e le 32 settimane.
Questo trasmette la protezione al bambino nel grembo materno in modo che sia protetto fin dalla nascita nei primi mesi di vita, quando è più vulnerabile e prima che possa ricevere i propri vaccini”. Ramsay è “ preoccupata” per il calo dei tassi di vaccinazione nelle mamme, passati dal 74,7% del dicembre 2017 al 58,9% del 2024.
REDAZIONE AISI
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