Ritornano all’attenzione della Conferenza Stato Regioni le linee di indirizzo targate Agenas e riformulate in base alle proposte emendative delle Regioni. Obiettivi dare uniformità all’organizzazione assistenziale che risulta disomogenea tra le Regioni e individuare linee strategiche comuni e condivise, regolate a livello centrale.
Linee di indirizzo sull’integrazione ospedale-territorio in oncologia al restyling. Un nuovo documento targato Agenas e anticipato da Quotidiano Sanità nei mesi scorsi, ritorna all’attenzione della Conferenza Stato Regioni con indicazioni “riformulate” anche sulla scorta delle proposte emendative formulate dalle Regioni.
Un documento più “ricco“ che descrive servizi, attività introdotte o consolidate dalla applicazione del Dm77/2022, che “potranno essere realizzati a seguito della piena implementazione, in linea con quanto previsto dalle programmazioni regionali e province autonome in materia di assistenza territoriale”.
Le Regioni dovranno recepire integralmente le Linee di indirizzo entro sei mesi dalla loro approvazione in Conferenza Stato Regioni; ferma restando, si precisa, la loro “autonomia nell’adottare le soluzioni organizzative più idonee in relazione alle esigenze della programmazione regionale”. Il tutto nei limiti delle risorse umane, strumentali e finanziarie previste a legislazione vigente e comunque senza nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica.
Le premesse della nuova stesura non cambiano e descrivono un sistema di presa in carico del paziente oncologico che insiste quasi esclusivamente a livello ospedaliero, con un territorio caratterizzato da percorsi spesso assenti e frammentati.
Ecco perché l’oncologia territoriale dovrà prevedere, come abbiamo già anticipato, il ridisegno dei Pdta con il supporto di nuovi e più allargati team multidisciplinari (i Gom) e multiprofessionali.
Le linee di indirizzo offrono poi indicazioni precise sui programmi organizzati di screening e sul loro monitoraggio, sulle cure palliative, sulla gestione della fase terminale e sui setting assistenziali per bambini e adolescenti.
Si arricchisce, rispetto ala precedente bozza, l’elenco delle prestazioni offerte in collaborazione e integrazione con gli altri servizi e reti quali: psico oncologia, cure simultanee palliative, ambulatori specialistici di cure palliative, degenza a ciclo continuo a bassa intensità, terapie trasfusionali, sportello di riferimento delle associazioni dei pazienti e attivismo civico per il paziente e il caregiver.
E ancora si specifica che la farmacia territoriale, in relazione all’organizzazione interna Regione/ASL, può erogare “farmaci e presidi per pazienti cronici, acquistati dalla ASL e distribuiti in modo diretto dalla farmacia territoriale in base alle necessità dei pazienti presi in carico o piano terapeutico”. Mentre l’organizzazione degli ambulatori con il coinvolgimento anche dei dirigenti medici ospedalieri specialisti, verrà garantita in funzione del bisogno e con specifici atti delle istituzioni di riferimento.
Si arricchisce e viene più accuratamente definita anche la parte relativa alle figure professionali dedicate, a partire dall’Oncologo Medico - “specialista incardinato nell’Azienda del Dipartimento Oncologico” per il quale, in considerazione della carenza a livello nazionale degli specialisti oncologi, bisognerà prevedere una rotazione (non più semestrale come indicato nel precedente testo) nelle strutture del territorio con l’ospedale, garantendo la continuità assistenziale “di concerto con i professionisti del territorio” - fino agli infermieri di comunità, figura “cardine del team multiprofessionale”.
Nel nuovo testo figurano poi, oltre ai professionisti già individuati: lo Psico-oncologo che sin dalle fasi di assistenza ambulatoriale intraospedaliera, provvede “all’attivazione di percorsi più personalizzati e migliori risposte in termini di affiancamento, supporto/soddisfazione del paziente e dei suoi familiari”; il Farmacista ospedaliero “per la distribuzione dei farmaci in ambito territoriale”; e un “esperto in management sanitario e analisi dei dati di popolazione, con funzioni di ottimizzazione e programmazione delle attività.
A questi si aggiungono altri professionisti eventualmente individuati in funzione delle attività programmate: nutrizionista, etc..
Cambia e si “allungano” le scadenze del Cronoprogramma attuativo che, suddiviso in tre fasi, ha l’obiettivo di fornire una calendarizzazione/guida per le Regioni/P.A in parallelo allo stato di attivazione delle strutture territoriali previste dal DM77 della Regioni/P.A. La prima fase andrà dal 2024 al 2025, la seconda dal 2024 al 2026 e la terza fase dal 2026 al 2027.
Si arricchisce anche il capitolo dedicati al monitoraggio delle attività, in particolare si fissano indicatori ad hoc.
Si ipotizza nel nuovo testo un cruscotto su due livelli “sintetico” ed “esteso”. Il primo prevede la produzione di un report trimestrale a cura del Dipartimento oncologico di afferenza per il coordinamento della Rete Oncologica Regionale che evidenzi l’avanzamento di 4 indicatori indicati nel documento; il secondo prevede invece la produzione di un report annuale di maggiore dettaglio a disposizione di tutti i responsabili delle varie Direzioni/Dipartimenti che permette di monitorare il nuovo processo ed eventualmente implementare con interventi migliorativi.
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