Infezioni gastrointestinali per gli atleti di triathlon alle Olimpiadi di Parigi che hanno nuotato nella Senna. La qualità della acque del fiume torna sotto accusa per i possibili rischi per gli atleti.
Dopo la belga Claire Michel e un triatleta svizzero, c'è un terzo atleta ad aver sviluppato i sintomi di una gastroenterite dopo la gara dello scorso mercoledì nella Senna.
Si tratta di un norvegese che ha accusato dolore addominale e vomito il giorno seguente alla gara.
Continuano, dunque, a susseguirsi casi di atleti che, dopo aver nuotato nella Senna, si sono ammalati e potrebbero non essere gli unici, avvertono gli infettivologi. Nonostante gli sforzi messi in atto dall'amministrazione francese e dal Comitato olimpico per rendere balneabile la Senna e permettere le gare in acque aperte, i rischi sanitari per gli atleti delle Olimpiadi 2024 legati all'inquinamento della Senna “non possono essere completamente eliminati”, sostiene la Società italiana di medicina ambientale (Sima).
L'Escherichia Coli è un'ipotesi, ma non è detto che sia questo l'agente che ha causato le gastroenterite che ha costretto al ritiro gli atleti.
Le cause
"L'Escherichia Coli è un indicatore di contaminazione fecale. Se nell'acqua c'è il Coli, è probabile che ci siano anche altri germi, sia batteri - come la salmonella - sia virus. L'esame delle feci chiarirà di cosa si tratta", dice all'ANSA Gianni Rezza, professore straordinario di Igiene all'Università Vita-Salute San Raffaele di Milano e già a capo della Prevenzione del ministero della Salute.
L'Escherichia Coli è un batterio che è parte integrante della flora intestinale dell'uomo. La maggior parte dei ceppi sono innocui, ma alcuni possono causare malattie intestinali o extra-intestinali. È un batterio anche la salmonella, che rappresenta una delle cause più frequenti di tossinfezioni alimentari.
Altri possibili batteri responsabili di gastroenteriti sono quelli appartenenti al genere Campylobacter o il Clostridium difficile L'infezione in questi casi si trasmette attraverso il consumo di cibi o bevande contaminate.
L'ingestione di acqua in cui sono presenti agenti patogeni è però un'altra possibile via di infezione. Oltre ai batteri, nelle acque possono essere presenti anche numerosi tipi di virus: enterovirus, norovirus, rotavirus. "Queste infezioni hanno il più delle volte sintomi gastrointestinali: dolore addominale, vomito, diarrea, a volte febbre. Solo in rari casi si arriva a infezioni d'organo", spiega Rezza.
"Una volta acquisito per via fecale orale (acqua o cibo contaminato), è bene osservare Igiene personale per non trasmettere l'infezione ad altri". Secondo il virologo Fabrizio Pregliasco, "come sempre accade per le infezioni oro-fecali il rischio non dipende tanto dalla lunghezza dell'esposizione, bensì dalla concentrazione.
Nelle indagini epidemiologiche che facciamo ad esempio dopo un matrimonio, o qualunque altro evento conviviale, durante il quale è stato servito del cibo contaminato con E. coli o salmonella, non è che tutti i partecipanti al banchetto si ammalano: magari 2 o 3 finiscono in ospedale, 10 hanno sintomi intestinali e altri stanno bene.
Questo accade proprio perché è una questione di concentrazione batterica, oltre che di condizione immunitaria del singolo. Da qui l'ampio spettro di manifestazioni".
Non solo gastroenteriti
"Si possono verificare anche infezioni della pelle e degli occhi per via del contatto con l'acqua contaminata, con conseguenti eruzioni cutanee e infezioni oculari", aggiunge il presidente della Società italiana di medicina ambientale (Sima), Alessandro Miani.
"Altro rischio importante è la leptospirosi, malattia causata da batteri presenti nell'urina degli animali come ratti e topi: i sintomi includono febbre alta, mal di testa e dolori muscolari. Occorre poi considerare le esposizioni agli inquinanti chimici presenti nelle acque dei fiumi, come metalli pesanti, pesticidi o altre sostanze, i cui effetti nocivi sulla salute non sono immediati ma si riscontrano sul lungo termine", conclude. Critici gli esperti nei confronti degli organizzatori delle Olimpiadi.
"Disputare delle gare di nuoto in un grande fiume che attraversa una grande città è per lo meno poco prudente", dice. Rezza. "Nelle ultime ore gli organizzatori hanno fatto sapere che la qualità delle acque del fiume parigino è migliorata e i livelli di contaminazione batterica sono al di sotto della soglia considerata a rischio. "Bisogna però fare attenzione: questi livelli sono soggetti a fluttuazioni. Quello che adesso è un livello accettabile tra qualche ora non potrebbe esserlo più", chiarisce Rezza.
REDAZIONE AISI
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