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Mpox: si va verso il primo vaccino

Aggiornamento: 18 set

L'Organizzazione mondiale della sanità finalmente prequalifica il primo vaccino contro Mpox.

Si tratta dell'Mva-Bn della danese Baviarian Nordic, approvato per la somministrazione a persone dai 18 anni in su, ma utilizzabile off-label anche nei neonati, nei bambini e negli adolescenti, nelle donne in gravidanza e nelle persone immunodepresse, secondo il gruppo consultivo dell'Oms sulle vaccinazioni (Sage).


La prequalificazione da parte dell'agenzia delle Nazioni Unite per la salute punta ad accelerare l'approvvigionamento del prodotto, facilitando e aumentando l'accesso tempestivo al vaccino nelle comunità che ne hanno urgente bisogno, così da ridurre la trasmissione del virus e contribuire a contenere l'epidemia.


“Questa prima prequalifica di un vaccino contro l'Mpox è un passo importante nella nostra lotta contro la malattia, sia nel contesto delle attuali epidemie in Africa, sia per il futuro - dichiara il direttore generale dell'Oms, Tedros Adhanom Ghebreyesus - Ora abbiamo bisogno di un urgente aumento degli acquisti, delle donazioni e della distribuzione, per garantire un accesso equo ai vaccini dove sono più necessari, insieme ad altri strumenti di sanità pubblica, per prevenire le infezioni, fermare la trasmissione e salvare vite umane". La nuova escalation di contagi Mpox nella Repubblica Democratica del Congo e in altri Paesi africani, insieme ai timori per la diffusione di un nuovo ceppo virale, il 14 agosto scorso ha portato l'Oms a dichiarare nuovamente l'infezione emergenza sanitaria pubblica internazionale (Pheic).


Oltre 120 Paesi hanno confermato più di 103mila casi di Mpox dall'inizio dell'epidemia globale nel 2022, ricorda l'agenzia ginevrina. Solo nel 2024, secondo i dati aggiornati all'8 settembre, si sono registrati 25.237 casi tra sospetti e confermati e 723 decessi, associati a diverse epidemie in 14 Paesi della regione africana dell'Oms.


Il vaccino Mva-Bn, dopo una precedente conservazione al freddo, può essere tenuto a 2-8 °C per un massimo di 8 settimane. Si somministra in 2 dosi a distanza di 4 settimane, ma in caso di epidemie e fornitura vaccinale limitata l'Oms raccomanda anche lo schema a una singola dose. La prequalifica concessa dall'agenzia si basa sui dati presentati dall'azienda produttrice e sulla revisione effettuata dall'Agenzia europea del farmaco Ema, ente regolatorio di riferimento per questo vaccino.


I dati disponibili - riporta l'Oms - indicano che l'Mva-Bn somministrato in dose singola prima dell'esposizione al virus ha un'efficacia protettiva stimata del 76%, che arriva all'82% con 2 dosi. La vaccinazione post-esposizione al patogeno è meno efficace di quella pre-esposizione. Il prodotto ha mostrato un buon profilo di sicurezza e la sua efficacia è stata confermata dagli studi clinici e dall'impiego nel mondo reale dal 2022.


REDAZIONE AISI

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