Dopo l'aggressione shock all'ospedale di Foggia tutto il personale sanitario che opera negli ambulatori di famiglia, nei servizi specializzati e nei reparti ospedalieri della provincia, ha annunciato che incrocerà le braccia.
La proposta di sciopero è stata annunciata dalla Federazione dei medici di medicina generale, in segno di solidarietà al personale sanitario che mercoledì sera è stato aggredito, all’interno del Policlinico Riuniti da una cinquantina di persone, amici e parenti, di una ragazza di 22 anni di Cerignola, morta poco prima durante un intervento chirurgico.
Come testimoniato da un video diventato presto virale, i medici e gli infermieri si sono dovuti barricare in una stanza di chirurgia toracica per mettersi al riparo dalla furia delle persone che volevano vendicarsi.
"Abbiamo avuto paura anche di morire", ha commentato uno dei medici aggrediti dopo l’incontro in prefettura con il sottosegretario Marcello Gemmato. Salvatore Onorati, segretario provinciale della Fimmg, ha così annunciato "un'ora di interruzione di ogni attività sanitaria in tutti gli ambulatori, i servizi e i reparti", un'iniziativa che ha lo scopo "di far capire cosa può succedere se i medici e tutto il personale sanitario dovesse definitivamente stancarsi di questi continui, ripetuti e ignobili atti di violenza".
Intanto la Procura di Foggia ha aperto due inchieste. Una sull’aggressione ai medici e una sul decesso della ragazza. I familiari parlano di malasanità: Sabato la sorella della ragazza deceduta ha fatto un lungo post su Facebook per spiegare le ragioni della protesta dei familiari, senza negare l'aggressione ma giustificandola con l'operato, a suo dire, colpevole del personale sanitario dell'ospedale foggiano. "La mia famiglia ha fatto la guerra peggio di Gomorra, perché mia sorella è stata uccisa da loro".
REDAZIONE AISI
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