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Influenza, da inizio ottobre al via vaccinazioni. Le raccomandazioni

Aggiornamento: 23 set

La campagna vaccinale d'autunno si avvicina e in questi giorni sono state diffuse via circolare le ultime raccomandazioni per l'immunizzazione. Ecco quali sono.

La scorsa stagione influenzale 2023-2024 - secondo i dati del rapporto epidemiologico RespiVirNet dell'Istituto superiore di sanità - ha fatto registrare 14.598.000 di casi, con picchi a cavallo tra Natale e Capodanno e un coda di italiani a letto che si è prolungata nei mesi successivi.


La prossima stagione 2024-2025 è alle porte e già la macchina della prevenzione si è messa in moto per garantire le vaccinazioni.


"Siamo in autunno e giocano un ruolo importante i virus respiratori. Abbiamo a disposizione delle vaccinazioni per questi virus. Si deve cambiare passo rispetto allo scorso anno", dichiara all'Adnkronos Salute Roberta Siliquini, presidente della Società italiana di Igiene e medicina preventiva e sanità pubblica (Siti).


A maggio, la circolare del ministero della Salute 'Prevenzione e controllo dell'influenza: raccomandazioni per la stagione 2024-2025' ha messo nero su bianco le indicazioni per gli operatori e le regioni. Ieri l'Aifa ha autorizzato 8 vaccini. Le Regioni si preparano per l'inizio della campagna che storicamente parte dai primi giorni di ottobre.


"Per l'influenza ci aspettiamo almeno il 75% di copertura vaccinale che ci chiede l'Oms. Non dobbiamo fare terrorismo per far vaccinare ma fare delle campagne comunicative appropriate, le istituzioni centrali e regionali devono far capire alle categorie a rischio che il vaccino è l'unica protezione", sostiene Siliquini.


"I vaccini però - rimarca - devono arrivare nello stesso momento ai medici di medicina generale perché se chiamo attivamente gli assistiti per fare l'antinfluenzale devo avere anche l'anti-Covid, altrimenti il paziente non ritorna in ambulatorio. Va quindi cambiato passo perché lo scorso anno abbiamo avuto un impatto sula salute dei cittadini, per fortuna non su 'Ssn, e far capire che il fatto che uno si è vaccinato magari lo scorso anno non vuol dire che si è protetti ancora dal Covid o dall'influenza". Le coperture in Italia sono state limitate l'anno scorso, per cui “l'invito è a vaccinarsi contro i virus dell’influenza e del Covid appena possibile se si è parte dei gruppi di rischio", sostiene Marco Cavaleri, che all'Agenzia europea del farmaco Ema è responsabile del Dipartimento rischi sanitari e presiede la Task force emergenze (Etf).


L'esperto fa il punto all'Adnkronos Salute su quanto fatto in vista dei prossimi mesi. In Europa, infatti, le campagne vaccinali d'autunno si avvicinano. Nei mesi scorsi c'è stato tutto il lavoro preparatorio dell'Ema per aprire la strada alle vaccinazioni della stagione invernale 2024-2025. "Abbiamo in effetti approvato numerosi vaccini anti-influenzali e vaccini a mRna per il Covid - elenca Cavaleri - E speriamo di approvare presto anche vaccini proteici". Che scenario attendersi nel Vecchio continente sul fronte dei virus respiratori che circoleranno nella stagione fredda?


L'emisfero Sud ha visto un'attività dei patogeni intensa, se si considera il mix di microrganismi in azione nel suo complesso: "I dati dall'emisfero australe - evidenzia l'esperto Ema - confermano che tutti i virus respiratori contribuiscono ad aumentare il rischio di malattia grave nei soggetti fragili. In Australia il virus respiratorio sinciziale (Rsv) ha dato luogo a più casi gravi che l'anno scorso".


"L'influenza è una malattia respiratoria acuta causata dai virus influenzali che si manifesta principalmente durante l'inverno con differenti gradi di intensità e che in alcuni casi (in particolare bambini, anziani, donne in stato di gravidanza, persone con malattie croniche) può comportare il rischio di complicanze anche gravi. La vaccinazione - si legge nella circolare - rappresenta la più efficace e sicura strategia di prevenzione nei suoi confronti". La circolare raccomanda di "condurre le campagne di vaccinazione antinfluenzale a partire dall'inizio di ottobre (40esima settimana dell'anno) e offrire la vaccinazione ai soggetti eleggibili in qualsiasi momento della stagione influenzale".


Nella campagna di immunizzazione 2023-2024 sono state somministrate oltre 10,5 milioni di dosi, come riportato nella circolare. In tutto il mondo "si stima che queste epidemie annuali causino da 3 a 5 milioni di casi di malattia grave e da 290.000 a 650.000 decessi per cause respiratorie - ricorda la circolare - L'influenza rappresenta un serio problema di sanità pubblica e una rilevante fonte di costi diretti e indiretti per la gestione dei casi e delle complicanze della malattia e l'attuazione delle misure di controllo, ed è tra le poche malattie infettive che di fatto ogni individuo sperimenta più volte nel corso della propria esistenza indipendentemente dallo stile di vita, dall'età e dal luogo in cui vive.


Le epidemie possono provocare alti livelli di assenteismo in ambito scolastico e lavorativo e perdite di produttività.


REDAZIONE AISI

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