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Imprese e lavoro: «Occorrono formazione continua e certificazione delle competenze per il capitale umano»

Aggiornamento: 14 set

G7 Italy Lavoro e Occupazione di Cagliari. L'analisi della Prof.ssa Laura Mazza, Presidente di Federformazione.

«Solo con una formazione continua, calibrata sulle esigenze del mercato, gratuita ed estesa a tutto il capitale umano, a cui affiancare investimenti strutturali di incontro fra domanda ed offerta di lavoro, con politiche attive efficaci, riusciremo a contrastare il  fenomeno del “mismatch lavorativo”, che colpisce i lavoratori, le imprese e il sistema Europeo. 


Necessario ed urgente anche migliorare la qualità stessa del lavoro, anche il welfare aziendale, raggiungendo anche salari in grado di garantire una vita sostenibile e dignitosa».


Esordisce così la Prof.ssa Laura Mazza, Presidente di Federformazione, nell’analizzare i “temi caldi” in corso al summit del “G7 Italy Lavoro & Occupazione”, in corso a Cagliari.


Il G7 Italy prevede, come noto, la partecipazione dei Ministri del lavoro e dei rappresentanti europei delle organizzazioni internazionali. 


In terra sarda si discute di temi quali sicurezza sul lavoro, inclusività e trasformazioni del mercato. 

I Ministri intendono anche adottare un piano per un'intelligenza artificiale sicura e per politiche per un mondo del lavoro che mette l'uomo al centro.


La Prof.ssa Laura Mazza, nella sua analisi, evidenza il ruolo strategico della formazione continua e della certificazione delle competenze per il capitale umano, che sono al centro della tre giorni del G7 Lavoro, allo scopo di affrontare le sfide del futuro. 

Spazio, nella sua disamina, anche al ruolo dell’Intelligenza Artificiale nel mercato del lavoro e nell’ambito della formazione stessa, nonché alle competenze digitali.


«Per raggiungere i 17 goals dell’Agenda2030 delle Nazioni Unite, sono necessarie nuove competenze per la transizione digitale, ecologica e per la transizione etica, in particolare nell’ambito di green economy, intelligenza emotiva, cybersicurity, digital transformation, intelligenza emotiva, fairplay, parità di genere, che richiedono una formazione continua e anche una collocazione sul lavoro per i giovani e le donne.


Riteniamo che la certificazione delle competenze con l’open badge digitale, che abbiamo promosso anche in Commissione Europea, sia uno strumento necessario per le imprese, per gli enti formativi, per le istituzioni, affinché la formazione sia la nuova moneta di scambio per la circolazione delle competenze e per costruire un mondo migliore.


Tutto questo deve essere fatto alla luce del trend demografico, continua la Presidente di Federfomazione, un problema che riguarda tutta l’Europa e l’occidente: la glaciazione demografica ci obbliga, infatti, ad adottare strumenti per incentivare la natalità sostenendo giovani e famiglie, ma anche a ripensare il coinvolgimento dei migranti, nell’ambito di una politica di regolarizzazione intelligente e continuativa, dal momento che sono una ricchezza in termini di forza lavoro, energie e nuove competenze. Federformazione, inoltre, è coinvolta in tal senso, a pieno, nel progetto di Formazione del Piano Mattei per i paesi africani.


Al centro del dibattito del summit G7 Italy c’è anche l’impatto dell'intelligenza artificiale su lavoro, demografia, turnover generazionale, competenze e formazione.


«L’AI, è cosa certa, sta cambiando il tipo di competenze richieste nel mercato del lavoro. Le competenze digitali, la cybersecuruty,  la capacità di lavorare efficacemente con la tecnologia, devono essere una opportunità di lavoro per nuove competenze professionali e per ridurre la discriminazione sul lavoro, afferma in conclusione  la Prof.ssa Laura Mazza. 


La “reskilling” e la “upskilling” diventano cruciali, richiedendo al capitale umano di aggiornarsi costantemente per le proprie competenze, o di acquisirne di nuove per rimanere rilevanti nel mercato del lavoro.


È fondamentale garantire che i benefici dell’AI, nel lavoro, siano accessibili a tutti, attraverso l’istruzione e la formazione continua», conclude Laura Mazza.


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