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G7 Salute, sale aspettativa vita. In Italia nel 2024 è 84 anni

Aggiornamento: 13 ott

L'invecchiamento attivo e in salute attraverso la prevenzione in tutte le fasi della vita è il tema al centro della seconda giornata di lavori del G7 Salute ad Ancona.

Creare comunità "a misura di anziano", con il supporto di reti familiari e istituzionali, e puntare all'invecchiamento attivo e in salute attraverso la prevenzione in tutte le fasi della vita.


È il tema al centro della seconda giornata di lavori del G7 Salute ad Ancona. Secondo i dati del 2020 dell'Oms, sottolinea il ministero della Salute, l'aspettativa di vita media mondiale è di 73.3 anni ed è cresciuta in media di 6.5 anni, passando da 66.8 a 73.3 anni. Nei paesi del G7 l'aspettativa di vita è di 81.9 anni e in Italia è cresciuta di 3.6 anni dal 2000 al 2020. Da dati Istat, nel 2020 l'aspettativa di vita in Italia era di 83 anni, nel 2024 è di 84 anni. Da stime del World Economic Forum, senza aggiustamenti alle politiche fiscali legate all'invecchiamento, i governi potrebbero trovarsi ad affrontare un sostanziale aumento del deficit, prevedendo un aumento dal 2,4% del Pil nel 2025 al 9,1% entro il 2060. Da qui la necessità di mettere in campo politiche mirate.


La prevenzione lungo tutto l'arco della vita, rileva il ministero in un documento diffuso al G7 Salute, è "la chiave per garantire il benessere: adottare stili di vita sani, aderire ai programmi di vaccinazione e screening è indispensabile per evitare i rischi del processo di invecchiamento". Ed ancora: fondamentale è la "necessità di porre l'attenzione ai modelli alimentari basati su prodotti coltivati localmente come, ad esempio, la dieta mediterranea per i loro effetti benefici sia sulla salute umana che sull'ambiente".


L'Italia ha già messo in campo politiche e servizi su misura per le esigenze degli anziani, rappresentando "un esempio sul tema dell'invecchiamento sano" per diversi motivi: "Nonostante i problemi comuni legati alla carenza di personale - si legge nel documento - l'assistenza sanitaria primaria rimane al di sopra della media dei paesi Ocse in termini di efficacia.


L'Italia è stata inoltre uno dei primi paesi ad adottare un Piano Nazionale Demenze nel 2014 e sono state identificate sei aree strategiche (invecchiamento attivo, partecipazione economica, partecipazione sociale, assistenza sanitaria, assistenza a lungo termine e ambienti di supporto) su cui sono state già attivate politiche mirate".

I ministri della Salute del G7 hanno individuato anche nell'innovazione un punto cruciale per permettere un invecchiamento in salute.


"Limitare l'impatto della disabilità sulle vite dei pazienti, attraverso nuovi strumenti terapeutici e con politiche di sostegno ai malati e ai caregivers. In particolare la telemedicina, la teleassistenza e il monitoraggio a distanza consentono, rimuovendo le barriere architettoniche, economiche e geografiche, un accesso più facile ai percorsi di cura e un coinvolgimento completo", ricorda il documento del ministero della Salute.


I Paesi del G7 trarranno beneficio "dall'investimento in soluzioni innovative e tecnologie all'avanguardia, in particolare l'intelligenza artificiale (Ia). Investire nell'invecchiamento sano implica ricerca e innovazione, portando nuove opportunità di crescita economica. Allo stesso tempo, però, è importante monitorare e regolare l'uso dell'Ia per garantire un approccio incentrato sull'essere umano e un uso etico di questa tecnologia", conclude il documento.


REDAZIONE AISI

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