Nell’estate 2023 la Camera dei Deputati ha avviato l’iter per l’esame della proposta di legge di riforma della responsabilità sanitaria: la colpa medica potrebbe essere a una svolta epocale.
“Noi vogliamo solo fare bene il nostro lavoro” è il claim della nuova campagna lanciata in questi giorni in affissione e con uno spot video dalla Federazione nazionale degli Ordini dei medici chirurghi e degli odontoiatri (FNOMCeO) per informare i medici sulla proroga dello scudo penale come azione fortemente sostenuta e ottenuta dagli Ordini dei medici ma anche per sensibilizzare i cittadini sull’importanza di questa misura per la qualità e la continuità delle cure mediche.
“Lo scudo penale per i medici oggi è legge. Grazie al nostro impegno, a tutela di medici e cittadini” si legge ancora sui cartelloni in affissione, che mostrano medici al lavoro in studio, nelle corsie di un ospedale, in pronto soccorso.
La campagna fa riferimento all’inserimento nel Decreto Milleproroghe della misura che proteggerà i sanitari fino al 31 dicembre 2024 dalle cause penali per colpa lieve ma anche da quelle per errori gravi quando si lavora in condizioni di difficoltà, per esempio per carenza di personale, ferma restando per gli assistiti la possibilità di ricorrere al processo civile per ottenere il risarcimento.
“Abbiamo voluto questa campagna – commenta Filippo Anelli, presidente della FNOMCeO – in risposta ai bisogni dei medici, che sempre più chiedono di poter lavorare con serenità. Oggi infatti i tanti stress, le carenze di personale e organizzative producono un aumento della medicina difensiva, che va a scapito dei pazienti e del sistema sanitario. Inoltre, spesso accadono eventi avversi che non sono l’espressione della volontà o dell’imperizia del medico, bensì di avvenimenti imponderabili.
Eppure, spesso i medici vengono considerati i primi colpevoli e portati in giudizio. La legge sullo scudo penale tutela i medici fino al 31 dicembre 2024. Il merito è in buona parte del Parlamento che ha approvato questa norma su sollecitazione di larga parte della professione medica. Una professione che oggi chiede che queste tutele siano estese oltre la fine dell’anno, a garanzia del lavoro medico e del benessere dei cittadini”.
La proroga dello scudo penale, fortemente voluta dalla FNOMCeO, rappresenta un successo per gli Ordini dei medici, dato che la possibilità di una causa penale è uno degli elementi che gravano sull’attività dei medici, soprattutto all’interno degli ospedali, e ne compromettono la serenità lavorativa.
Benché il 95% delle cause avviate contro i medici dai pazienti finiscano in un’assoluzione o un’archiviazione, gravano il professionista con un clima di timore, mancanza di fiducia, costi e danno reputazionale in cui la vera sentenza è la pendenza del processo.
La serenità del medico nel suo operato dovrebbe invece essere un patrimonio della comunità e in tal senso va difesa, senza andare a scapito della piena tutela giuridica del paziente. Le liti potrebbero anche essere limitate attraverso un maggiore tempo di ascolto e dialogo dedicato al paziente, un approccio che però è sempre più difficile in contesti sanitari in cronica carenza di personale.
REDAZIONE AISI
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