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Immagine del redattoreAISI

Defibrillatori, medico e ambulanza obbligatori anche nel calcio dilettantistico

La Regione Friuli fa scuola in tutta Italia.

Senza un’ambulanza ferma a bordo campo e dotata del personale medico qualificato oppure senza la presenza di un dottore entro il perimetro di gioco, le partite non potranno iniziare.


E non solamente in Serie D (dove la regola è già presente da anni a livello nazionale) ma anche in Eccellenza e perfino in Promozione, cioè scendendo fino al secondo livello del calcio dilettantistico del Friuli Venezia Giulia. Il pallone regionale da quest’anno diventa più sicuro, grazie anche a un finanziamento che la giunta Fedriga ha messo a disposizione del movimento sportivo del territorio.


L’obiettivo è chiaro: poter intervenire in tempi record in caso di gravi infortuni o di malori in campo. E salvare quante più vite possibile. 


I DETTAGLI

La norma è stata chiarita nell’incipit dell’ultimo comunicato. E per venire incontro alle società sportive, che di certo non navigano nell’oro, sarà il Comitato regionale della Figc a mettere letteralmente in campo le proprie forze.


«Si informano le società - si legge - che il Comitato Regionale Friuli Venezia Giulia, in collaborazione con la Croce Rossa Italiana, si impegna a garantire la presenza di un medico o di una ambulanza con defibrillatore in ogni gara dei campionati e della Coppa Italia di Eccellenza e di Promozione, per la stagione Sportiva 2024/2025».


E ancora: «Per consentire l’assistenza medica alle gare di cui sopra, la Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia con legge regionale n.23 approvata dal consiglio Regionale del 25.07.24, ha messo a disposizione del comitato regionale un contributo finalizzato alla copertura delle spese derivanti dalla presenza di un medico di presidio o di una ambulanza a bordo campo». Senza questi presìdi medici, infatti, non si potrà giocare. E dovrà essere l’arbitro a verificarne la presenza. 


Oltre a tutto ciò, resta sempre in vigore l’obbligo per le società sportive di dotarsi di un defibrillatore semiautomatico e di formare il personale che dovrà utilizzarlo. Nel dettaglio, il contributo massimo che la Regione eroga a una singola società per ogni incontro casalingo è di 200 euro.


I CASI

Lo scorso 21 aprile sui campi dilettantistici del Friuli Venezia Giulia si è rischiata la tragedia. Durante la partita tra Unione Smt e Camino, un giocatore di 19 anni si è accasciato dopo un violento scontro di gioco.


Ha perso immediatamente i sensi e solamente l’intervento del personale della squadra di casa ha permesso di rianimarlo. È stato utilizzato il defibrillatore semiautomatico in dotazione ed è stato determinante anche l’intervento di un medico della società. Questa condizione, dalla stagione sportiva che sta per cominciare, sarà rispettata su tutti i campi delle categorie di Promozione e di Eccellenza del Friuli Venezia Giulia. 


REDAZIONE AISI

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