Aumento del 62,5% rispetto alla scorsa settimana, 40 le persone decedute e oltre 79mila i tamponi effettuati con un tasso di positività che si attesta all'11,2%. Stabile la situazione nei reparti ospedalieri.
La situazione non è certo allarmante come ai tempi della Pandemia, ma la nuova variante, KP.3, rispetto al passato, sta mostrando un pericoloso e incredibile vigore in una stagione estiva che, di solito, ci aveva abituato ad una flessione del virus.
Nella settimana che va dall'11 al 17 luglio sono 8.942 i nuovi casi positivi al Covid in Italia con una variazione di +62,5% rispetto alla settimana precedente.
Il dato, piuttosto preoccupante, emerge dal Monitoraggio settimanale dell'Iss e del Ministero della Salute. Stabili le occupazioni nei reparti ordinari degli ospedali - 1,9% (1.183 ricoverati) rispetto all'1,6% (1.006 ricoverati) della settimana scorsa -, e nelle terapie intensive: 0,5% (43 ricoverati) in linea rispetto allo 0,5% (43 ricoverati) della scorsa settimana. I morti sono 40: con una variazione di +21,2% rispetto alla settimana precedente, quando le vittime sono state 33. Effettuati 79.967 tamponi con una variazione di +4,5% rispetto alla settimana precedente (76.532). Il tasso di positività si attesta all'11,2% con una variazione di +4,0% rispetto alla settimana precedente (7,2%).
Diffusione. L’indice di trasmissibilità (Rt) calcolato con dati aggiornati al 17 luglio 2024 e basato sui casi con ricovero ospedaliero, al 08/07/2024 è pari a 1,20 (1,08-1,32), in leggero aumento rispetto alla settimana precedente (Rt=1,00 (0,88–1,12) al 02/07/2024).
L’incidenza di casi COVID-19 diagnosticati e segnalati nel periodo 11/07/2024 - 17/07/2024 è pari a 15 casi per 100.000 abitanti, in lieve aumento rispetto alla settimana precedente, pur rimanendo bassa (9 casi per 100.000 abitanti nella settimana 04/07/2024 – 10/07/2024).
L’incidenza settimanale (11/07/2024 - 17/07/2024) dei casi diagnosticati e segnalati risulta in lieve aumento nella maggior parte delle Regioni/PPAA rispetto alla settimana precedente. L’incidenza più elevata è stata riportata nella regione Lazio (29 casi per 100.000 abitanti) e la più bassa nelle Marche (<0,5 casi per 100.000 abitanti).
Le fasce di età che registrano il più alto tasso di incidenza settimanale sono 80-89 e >90 anni. L’incidenza settimanale è in aumento nella maggior parte delle fasce d’età. L’età mediana alla diagnosi è di 61 anni, in leggera diminuzione rispetto alla settimana precedente.
La percentuale di reinfezioni è il 49% circa, in lieve aumento rispetto alla settimana precedente.
Varianti. Dati preliminari relativi al mese di giugno 2024 evidenziano alla data di estrazione dei presenti dati (14 luglio 2024), un incremento nella proporzione di sequenziamenti attribuibili a KP.3 (variante sotto monitoraggio discendente di JN.1) e pari al 40.5% vs 24.4% del mese di maggio 2024.
Vaia: "Fiducia nella determinazione della premier Meloni". "I dati sono in lieve aumento ma restano sostanzialmente sotto controllo: l'importante è proteggere i più fragili. Oggi è un anno che sono al Ministero.Se ricordo quei momenti trascorsi allo Spallanzani, la paura e lo sconcerto dei tanti ed il coraggio che abbiamo dato agli italiani ancora oggi non riesco a trattenere una fortissima emozione. Soprattutto quando incontro le persone o leggo i loro commenti sui social. Ci hanno voluto e ci vogliono bene".
Così Francesco Vaia, direttore generale della Prevenzione del ministero della Salute, in relazione alla crescita dei contagi Covid in Italia. "Sono certo che grazie alla grande energia e determinazione della Presidente Meloni il nostro Paese mai piu si farà trovare impreparato, a partire dalla ventilazione meccanica controllata nelle scuole. Mai più bambini con i cappotti addosso nelle classi. Mai piu'", conclude l'ex numero uno dello Spallanzani di Roma.
Rischio carico sugli ospedali?
Non siamo ancora a questa tipologia di rischio, ma di certo un minimo di allerta, legato all'aumento dei contagi, non può non esserci, considerato che le nostre strutture sanitarie soffrono di una crisi cronica che non consente certo ulteriori aggravi.
REDAZIONE AISI
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