Nonostante la stagione estiva, i casi di covid-19 continuano a presentarsi. “Questo andamento epidemiologico ci dimostra, se ancora ce ne fosse bisogno, come il virus Sars-CoV-2 non sia più stagionale ma determinato nella sua aggressività dalle varianti che emergono”, dichiara all'Adnkronos Salute Massimo Andreoni, direttore scientifico della Simit, la Società italiana di Malattie infettive e tropicali.
"Siamo di fronte ad un picco estivo dei casi Covid che certamente era inatteso perché di fatto avevamo visto un progressivo scemare dei contagi. Ma proprio la nuova sottovariante, la KP.3, sta determinando questo rialzo con qualche ricovero in più negli ospedali”, spiega Andreoni.
Lo conferma anche Giovanni Migliore, presidente della Fiaso, Federazione italiana aziende sanitarie e ospedaliere: Dai nostri ospedali arriva qualche segnalazione di contagi scoperti occasionalmente, dalla sintomatologia blanda e per lo più individuati con tampone in relazione ai ricoveri. Dunque, nessun allarme, ma dal punto di vista operativo, è importante seguire le consuete precauzioni: igiene delle mani e, in presenza di sintomatologia respiratoria, evitare permanenze in spazi chiusi e affollati. Estate e inverno ormai fa poca differenza''.
Il suggerimento di Andreoni è: “Visto che stiamo andando incontro ai viaggi per le vacanze, con treni e aerei ma anche le località turistiche molto affollati, indossare la mascherina rimane una delle difese migliori".
Secondo i dati delll'ultimo bollettino settimanale pubblicato sul sito del ministero della Salute. Dal 27 giugno al 3 luglio i nuovi positivi sono stati 3.855, in crescita dai 2.505 del 20-26 giugno. Scendono i morti, da 21 a 18. I tamponi aumentano da 79.339 a 81.900 e il tasso di positività passa da 3,2% a 4,7%. "Con l'arrivo dell'autunno e poi dell'inverno, in cui il virus si farà maggiormente sentire suggerisce l'infettivologo è importante preparare bene una campagna vaccinale".
''Negli anni sottolinea Migliore l'aumento della frequenza delle ondate di calore e la diffusione dell'aria condizionata ha cambiato la socialità nel periodo estivo, modificando le abitudini collettive. Si vive sempre di meno all'aperto e sempre di più al chiuso in locali rinfrescati e, spesso, affollati, moltiplicando così le occasioni di contagio, che è bene ricordarlo mettono a rischio soprattutto le persone più fragili (anziani e cronici in generale), per le quali dobbiamo continuare ad avere una maggiore attenzione. Vale al ristorante, ma anche negli ambienti di lavoro, dove le finestre restano chiuse per giornate intere. Anche nei mesi estivi è opportuno garantire i ricambi d'aria e che chi ha febbre e sintomi respiratori resti a casa per qualche giorno''.
''L'andamento dei contagi non preoccupa, così come la sintomatologia correlata, ma è importante continuare tutelare i fragili, perché restano a rischio. L'Oms nell'ultimo bollettino conferma che a livello globale l'impatto sugli ospedali resta fortunatamente stabile e limitato, ma è fondamentale continuare a vigilare sull'impatto delle nuove varianti'', puntualizza Silvio Tafuri, ordinario di Igiene all'Università di Bari e responsabile del sistema degli ospedali sentinella di Fiaso.
REDAZIONE AISI
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