Il posto dei medici preso dall’intelligenza artificiale? I cittadini italiani si fiderebbero di una diagnosi senza intervento umano?
Il 46,3 per cento ha risposto: mi fiderei poco, ma il 40 per cento si fiderebbe “abbastanza”. Tuttavia, 9 su 10 pensano che digitalizzazione e intelligenza artificiale possono migliorare la qualità dei servizi.
Questo in prospettiva, perché oggi ancora c’è fiducia quasi generale nel parere dei medici, anche se troppo spesso non sono chiari e comprensibili nelle loro spiegazioni. Sono dati che emergono dall’indagine della Fondazione Medicina sociale e innovazione tecnologica (Mesit), network editoriale di promozione della salute.
Il lavoro è stato presentato da Marco Trabucco Aurilio, presidente di Mesit nella sede di Confitarma all’evento Talking Health, la Sanità del futuro tra comunicazione digitale, IA e innovazione tecnologica.
L’indagine è basata su interviste a un campione di mille persone. Mentre l’intelligenza artificiale compie passi da gigante quotidiani, nove italiani su dieci, dunque, danno ancora molto credito alle valutazioni dei medici. Ma due su dieci pensano che i medici raramente diano informazioni chiare e comprensibili.
C’è comunque un 17,7 per cento che sui temi sanitari si informa sul web e sui giornali online, mentre tutti gli altri continuano a rivolgersi al sapere dei dottori.C’è molta fiducia sul fatto che digitalizzazione e IA possano migliorare i servizi sanitari, in particolare nei settori delle cartelle cliniche e delle prenotazioni online.
«C’è una grande crescita di interesse sull’intelligenza artificiale da parte dei medici e anche una progressivo aumento dell’utilizzo – commenta Deborah De Cesare, direttrice dell’Osservatorio sulla sanità digitale del Politecnico di Milano – La ricerca compiuta su un campione evidenzia che i benefici sono considerati superiori ai rischi».
REDAZIONE AISI
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