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Medici aggrediti, la provocazione Sindacato Smi

Aggiornamento: 25 ago

"Davvero dobbiamo arrivare a chiedere il porto d'armi per difenderci?". A parlare è Ludovico Abbaticchio, presidente nazionale del Sindacato medici italiani (Smi).

"Ennesima aggressione a un medico in Puglia, ancora una donna. Non è più accettabile che in zone isolate e in ambienti non idonei i medici vengano esposti a situazioni sgradevoli ambientali e al rischio di aggressioni sia verbali sia fisiche".


A parlare è Ludovico Abbaticchio, presidente nazionale del Sindacato medici italiani (Smi), riferendosi alla notizia della nuova aggressione ai danni di una guardia medica in Puglia, avvenuta prima di Ferragosto a Minervino di Lecce. Nei giorni precedenti un caso analogo a Maruggio, nel Tarantino.


"Questo è il secondo episodio in pochi giorni in Puglia – evidenzia Abbaticchio – Noi come Smi da sempre in ambito nazionali e nelle regioni chiediamo interventi seri e esaustivi per garantire ai medici e a tutti gli operatori della salute sicurezza e possibilità di lavorare nell'interesse primario della collettività. Ci sono strumenti importanti dalle videocamere alle guardianie, per esempio, così garantire per quanto possibile l'incolumità degli operatori sanitari e sociali".


Dobbiamo veramente arrivare per dare sicurezza - conclude Abbaticchio - ai nostri medici alla richiesta provocatoria del porto d’armi per avere più attenzione dalle istituzioni? Ma stiamo scherzando? E' ora di dire basta e di investire come Regioni e come aziende in strutture idonee per la tutela del medico".


REDAZIONE AISI

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