Pfizergate, giovedì il voto sulla mozione di sfiducia contro von der Leyen: partiti italiani divisi
- AISI
- 6 lug
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Il Parlamento europeo si prepara al voto su una mozione di sfiducia nei confronti della presidente della Commissione Ursula von der Leyen, in programma giovedì. Il documento, firmato da 72 eurodeputati, è stato promosso da Gheorghe Piperea, esponente romeno del gruppo Conservatori e Riformisti (Ecr), e fa riferimento al cosiddetto Pfizergate, ovvero ai messaggi scambiati privatamente tra von der Leyen e i vertici dell’azienda farmaceutica durante la fase più delicata dell’approvvigionamento dei vaccini anti-Covid.

Von der Leyen respinge le accuse: “È una caccia alle streghe”
Nel corso della plenaria a Strasburgo, von der Leyen ha respinto ogni accusa, definendo l’iniziativa «una caccia alle streghe» alimentata da movimenti legati a disinformazione e complottismo. La presidente ha difeso l’operato della Commissione, sottolineando che la campagna vaccinale è stata «coordinata con le 27 capitali dell’Unione» e descrivendo l’attacco come un assedio orchestrato da forze anti-europee.
I gruppi europei si compattano contro la mozione
Secondo il presidente del Partito popolare europeo, Manfred Weber, la mozione è destinata a fallire: «Non passerà». Lo stesso fronte negativo è stato annunciato dai Socialisti, dai Verdi e dal gruppo Renew, che pur segnalando criticità sulla coesione sociale e le politiche comunitarie, non intendono sostenere un’iniziativa che proviene da forze conservatrici e sovraniste. La Sinistra europea ha comunicato che la maggior parte dei suoi membri non parteciperà al voto, ritenendo inaccettabile sia l’appoggio alla presidente, sia il sostegno a mozioni promosse da gruppi considerati ideologicamente opposti.
Conservatori divisi, Lega favorevole, Fratelli d’Italia si smarca
Anche tra i Conservatori e Riformisti europei si registrano posizioni diverse. La Lega e alcuni deputati di Aur e Pishanno annunciato il loro sostegno alla sfiducia. Fratelli d’Italia, invece, non ha ancora comunicato ufficialmente la propria decisione. Tuttavia, il co-presidente del gruppo Ecr, Nicola Procaccini, ha anticipato in Aula che non voterà la mozione, marcando una linea più prudente rispetto ad altri esponenti dello stesso gruppo.
REDAZIONE AISI