Molti di coloro che negli anni '60 guardavano Carosello ricorderanno la pubblicità "Noi siamo i giovani", che prometteva 10 anni di meno a chi beveva l'acqua di una particolare marca.

Nella pubblicità, si vedevano divertenti gare su campi da tennis, pattinaggio e a cavallo, dove l'atletico americano Arthur Hansel superava il nostro Ciccio Bardi, un po' goffo e grassottello. Il marito, apostrofato dalla moglie per le sue ridicole prestazioni, si giustificava dicendo che avevano entrambi 40 anni, per sentirsi rispondere dalla consorte che il suo rivale ne dimostrava la metà e lui il doppio.
Quella pubblicità parlava di 10 anni in meno, ma oggi uno studio pubblicato su Nature Aging ha dimostrato che c'è una differenza di sei anni fra soggetti della stessa età anagrafica, ma appartenenti a generazioni differenti. In pratica, l'età biologica di chi ha 68 anni oggi corrisponde ai 62 anni della generazione di un decennio fa.
Sebbene l'acqua pubblicizzata non c'entri nulla, ciò che ha determinato questo ringiovanimento intergenerazionale sono stati da un lato i progressi nelle stimolazioni psicosociali degli ultimi decenni, e dall'altro il miglioramento delle risorse clinico-sanitarie, dell'alimentazione, dell'istruzione e degli stili di vita.
Per le persone di 65 anni e oltre oggi, il livello di funzionamento e indipendenza è diventato più importante della presenza di malattie o della percezione dell'aspettativa di vita. La capacità di essere indipendenti e di funzionare in modo soddisfacente gioca un ruolo fondamentale nel mantenimento del coinvolgimento sociale e professionale.
L'invecchiamento, quindi, non va più valutato solo in base alla presenza di malattie, ma piuttosto alla capacità di continuare a fare ciò che si apprezza, con una distinzione tra capacità intrinseca ed estrinseca.
La capacità intrinseca comprende le abilità fisiche e mentali individuali che si sviluppano nel corso della vita, mentre la capacità estrinseca riguarda l'attitudine a interagire con gli altri e con l'ambiente. Valutare lo stato di salute da questa prospettiva funzionale consente di fare stime indipendenti da eventuali malattie.
Anche nel caso delle funzioni cognitive, è emerso che esse non forniscono una visione completa della salute generale degli anziani nel tempo. Ad esempio, i cambiamenti nel funzionamento mentale possono accompagnarsi a cambiamenti nel funzionamento fisico. Di conseguenza, l'autovalutazione della propria salute può essere influenzata dalle aspettative di vita. Ad esempio, una grave artrosi all'anca, che oggi viene risolta efficacemente con una protesi, una volta comportava gravi problemi psicofisici e una drastica diminuzione della qualità della vita.
Lo studio che ha portato a queste conclusioni è stato condotto dai ricercatori della Columbia University di New York, della New South Wales University di Sidney e della University College di Londra, in collaborazione con il Dipartimento per la salute e l'invecchiamento dell'OMS di Ginevra. Gli studiosi hanno confrontato i database ELSA (English Longitudinal Study of Ageing) e CHARLS (China Health and Retirement Longitudinal Study), analizzando oltre 26.000 soggetti nati tra il 1920 e il 1959 (ELSA) e tra il 1930 e il 1955 (CHARLS), che hanno vissuto importanti cambiamenti globali, come la Grande Depressione, la Seconda Guerra Mondiale, la Guerra Fredda, la conquista dello spazio, il '68, la caduta del Muro di Berlino, e altri eventi storici.
Per avere un quadro oggettivo dell'impatto di tutte queste variabili, i ricercatori hanno utilizzato misure oggettive, come le autovalutazioni di calo della vista e dell'udito, nonché i punteggi alla scala CES-D, che fornisce indicazioni su sintomi depressivi come alterazioni del sonno, inappetenza o solitudine. È emerso che le generazioni più recenti sono entrate in età avanzata con livelli di capacità funzionale molto più elevati, con cali fisiologici legati all'età più contenuti rispetto alle generazioni precedenti, in particolare per quanto riguarda le capacità cognitive, locomotorie e di vitalità.
Il miglioramento è stato proporzionalmente maggiore per le generazioni più recenti, con tendenze simili tra uomini e donne. Questo fenomeno è stato osservato sia tra le coorti inglesi che tra quelle cinesi, suggerendo che non è limitato a una cultura o a una nazione in particolare.
Quindi, se nel 2025 compirete 68 anni, forse il vostro regalo più bello sarà sapere che il vostro orologio biologico sembra essere fermo alla mezzanotte del capodanno 2019, anche senza aver bevuto l'acqua della pubblicità.
REDAZIONE AISI