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Parkinson: un nuovo paradigma di cura dal Veneto

  • Immagine del redattore: AISI
    AISI
  • 11 apr
  • Tempo di lettura: 2 min

Un cambio di passo nella gestione del Parkinson è stato al centro dell’incontro che si è svolto al Senato della Repubblica: pazienti, esperti e istituzioni hanno indicato il PDTA del Veneto come un modello innovativo da seguire a livello nazionale.

Un tavolo nazionale per uniformare i percorsi

Durante l’evento, è stata annunciata la nascita di un tavolo di lavoro nazionale: l’obiettivo è quello di definire Linee di indirizzo condivise che migliorino e rendano omogenei i PDTA in tutte le Regioni italiane. Il gruppo, composto da specialisti, istituzioni e associazioni di pazienti, si occuperà anche di analizzare i bisogni assistenziali delle persone con Parkinson.


Oltre 300.000 italiani convivono con la malattia

Il Parkinson colpisce più di 300.000 persone in Italia e la sua prevalenza è in costante aumento. I presenti hanno sottolineato l'urgenza di risposte coordinate per fronteggiare quella che si configura come una vera emergenza sanitaria, partendo dall’esperienza positiva del Veneto.


Il modello veneto: integrazione e personalizzazione

Il PDTA della Regione Veneto è operativo da un anno e rappresenta un approccio integrato e multidisciplinare. Coinvolge neurologi, fisioterapisti, medici di base, ma anche pazienti e caregiver fin dalle fasi iniziali della malattia.


“La nostra esperienza in Veneto ha puntato sull’integrazione tra cure sanitarie e sociosanitarie, sull’uso della telemedicina e sull’assistenza domiciliare per garantire una gestione ottimale e sostenibile della malattia”, ha spiegato Manuela Lanzarin, Assessore alla Salute del Veneto.


Co-progettazione e ascolto attivo dei pazienti

Uno dei punti di forza del modello è la co-progettazione del percorso di cura insieme ai pazienti, assicurando terapie personalizzate e rispondenti alle reali esigenze. Il coinvolgimento diretto delle associazioni dei pazienti ha contribuito al successo del modello, creando una rete efficace tra cure cliniche, supporto psicologico e riabilitazione.


Obiettivo: Linee guida nazionali condivise

“Il Parkinson è in crescita costante a livello mondiale. La sua gestione richiede un impegno continuo e un approccio multidisciplinare”, ha dichiarato Giangi Milesi, Presidente della Confederazione Parkinson Italia. Il tavolo di lavoro intende sviluppare Linee guida nazionali che garantiscano equità e qualità dell’assistenza su tutto il territorio.


Un modello da estendere a tutte le Regioni

Secondo Massimiliano Fedriga, Presidente della Conferenza delle Regioni, “l’approccio del Veneto è un esempio virtuoso che potrebbe essere replicato a livello nazionale, migliorando concretamente la qualità della vita dei pazienti”. L’obiettivo comune è costruire un sistema più integrato, efficace e centrato sulla persona, con percorsi di cura flessibili e accessibili per tutti i cittadini colpiti dal Parkinson.


REDAZIONE AISI

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