Papa Francesco, il saluto del mondo della sanità a un alleato delle cure
- AISI
- 22 apr
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Papa Francesco si è spento nella mattinata di ieri, presso la sua residenza di Casa Santa Marta. La sua morte ha suscitato una profonda ondata di cordoglio in tutto il comparto sanitario, che negli anni lo aveva riconosciuto come guida umana e spirituale, vicino a chi affronta ogni giorno la sofferenza e l’emergenza.

“La Chiesa come un ospedale da campo” era una delle sue immagini più forti, capace di sintetizzare il suo approccio fatto di ascolto, prossimità e solidarietà. Una visione che ha stretto un legame profondo con il personale della sanità pubblica e privata, soprattutto durante i momenti più bui della pandemia.
Medici e istituzioni: “Il mondo perde un medico dell’anima”
“Con la sua vita ci ha insegnato cosa vuol dire prendersi cura degli altri”, ha dichiarato Filippo Anelli, presidente della Fnomceo. Un pensiero condiviso dal ministro della Salute, Orazio Schillaci, che lo ha definito “una presenza vicina ai più fragili, sempre pronta a sostenere chi soffre”. Anche Marcello Gemmato, sottosegretario alla Salute, ha ricordato la forza con cui Papa Francesco ha continuato a essere presente nonostante le condizioni fisiche: “Piangiamo un uomo buono”.
Operatori sanitari: la cura come missione spirituale
Giovanni Migliore, presidente di Fiaso, ha parlato di una figura capace di “toccare i cuori e le coscienze”, sottolineando come le sue parole abbiano sempre difeso i principi fondamentali del Servizio Sanitario Nazionale, a partire dall’universalismo e dall’inclusione.
Toccante anche il messaggio dell’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù, che lo ha definito “un amico vero”, presente con affetto e costanza fin dai primi giorni del suo pontificato. Il presidente Tiziano Onesti ha voluto ricordare il legame speciale con i più piccoli e con le famiglie provate dalla malattia.
Infermieri e dirigenti: “Una guida nei momenti più duri”
Il Papa ha riconosciuto con forza il ruolo cruciale degli infermieri, ricordando pubblicamente che furono proprio loro a salvargli la vita. La Fnopi ha evidenziato l’impatto profondo delle sue parole nel rafforzare il senso di appartenenza e dignità della professione. Momento simbolico fu il Congresso degli infermieri del 2018, dove espresse uno dei discorsi più sentiti di riconoscimento verso la categoria.
Il sindacato Nursind ha voluto sottolineare la sua capacità di “indicare la rotta dell’amore e della solidarietà, collegando il diritto alla salute con la dignità umana”.
Una voce per i più deboli, un testimone di tenerezza
Anche la Fadoi ha voluto rendere omaggio a Francesco, definendolo un “alleato della cura” e una guida che ha saputo ricordare a tutti che la medicina, prima di essere tecnica, è ascolto e compassione. La sua eredità è viva nei gesti di chi ogni giorno lotta per la salute degli altri.
“Il miracolo della tenerezza resta con noi”, ha detto Anelli. “Nella fragilità, ci ha insegnato che Dio si incontra nella sofferenza condivisa”.
REDAZIONE AISI