Oncofertilità, 70 centri attivi in Italia: oltre 60 bambini nati da madri guarite da tumori o malattie gravi
- AISI
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In Italia sono 70 i centri di procreazione medicalmente assistita (PMA) e una biobanca di tessuto ovarico che svolgono attività legate alla preservazione della fertilità. Secondo i dati aggiornati a dicembre 2023 e presentati dall’Istituto superiore di sanità, 63 centri PMA hanno eseguito la crioconservazione di ovociti su 6.685 pazienti, conservando 59.860 ovociti. In parallelo, 29 centri e la Banca del Tessuto Ovarico hanno effettuato crioconservazione di tessuto ovarico su 2.069 pazienti.

Attività clinica: risultati concreti
Dal 1998 al 2023 sono stati raccolti e analizzati dati su 2.971 pazienti con 3.162 crioconservazioni di ovociti, e su 1.531 pazienti con conservazione di tessuto ovarico. I cicli di scongelamento monitorati sono stati 355 per ovociti (262 pazienti) e 63 per tessuto ovarico (39 pazienti). I risultati hanno portato a 89 gravidanze da ovociti scongelati, con 51 parti e 59 bambini nati vivi. Per il tessuto ovarico, si sono registrate 12 gravidanze, 6 parti e 6 bambini nati vivi. Il tasso di gravidanza per scongelamento ovocitario è stato del 25,2%, con un tasso di parto del 14,7%. Nel caso del tessuto ovarico, il ripristino della funzionalità ovarica è avvenuto nel 93,4% dei casi, con un 19,7% di tasso di gravidanza e un 9,8% di tasso di parto.
La carenza di una rete strutturata
Nonostante l’attività rilevante, manca una raccolta dati sistematica e continua a livello nazionale. L’assenza di un network ufficiale e coordinato, che includa enti di ricerca, centri pubblici e convenzionati esperti in preservazione della fertilità per pazienti oncologici, rende difficile quantificare il fabbisogno reale, valutare l’adeguatezza dell’offerta e definire standard nazionali di efficacia e sicurezza.
Un nuovo sistema di sorveglianza in costruzione
Il Registro nazionale della PMA, attivo dal 2009, ha coordinato un progetto di censimento aggiornato al 2023. Tra il 2021 e il 2023 è stato sviluppato un nuovo sistema per migliorare la sorveglianza epidemiologica, garantendo trasparenza sui centri operativi, qualità delle procedure, sicurezza applicativa e tracciabilità del materiale crioconservato. Il passaggio dalla raccolta dati aggregata a quella individuale per ciclo di trattamento, previsto dalla riforma del Decreto 7 ottobre 2005, permetterà un “record linkage” utile a confrontare diverse fonti e valutare realmente i percorsi di cura e gli esiti.
Visite specialistiche e prevenzione: fertilità e oncologia
Per i pazienti oncologici in età fertile è fondamentale ricevere una consulenza specialistica tempestiva prima dell’inizio delle terapie. Un’informazione precoce consente di accedere ai percorsi di preservazione, come il congelamento di ovociti o tessuto ovarico, riducendo il rischio di infertilità futura. L’oncofertilità richiede quindi un’integrazione tra oncologia, ginecologia e medicina della riproduzione, con l’obiettivo di preservare la qualità della vita anche dopo la malattia. I controlli regolari post-terapia aiutano inoltre a valutare la ripresa della funzione ovarica e le eventuali opzioni di concepimento.
REDAZIONE AISI