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Oms: “Troppo fumo nel mondo, servono misure urgenti contro l’interferenza dell’industria del tabacco”

  • Immagine del redattore: AISI
    AISI
  • 23 giu
  • Tempo di lettura: 2 min

Il nuovo rapporto denuncia il rallentamento nella lotta globale al tabagismo. Solo quattro Paesi rispettano pienamente le linee guida internazionali. Ancora troppe lacune sulle sigarette elettroniche e sulle campagne di prevenzione.

Industria del tabacco in espansione, politiche pubbliche in ritardo

L’Organizzazione Mondiale della Sanità chiede con forza ai governi di rafforzare le strategie per il controllo del tabacco, denunciando l’azione sempre più incisiva dell’industria nel frenare i progressi. A lanciare l’allarme è il rapporto Global Tobacco Epidemic 2025, presentato durante la Conferenza mondiale sul controllo del tabacco. Il documento, redatto con il supporto di Bloomberg Philanthropies, rileva che nel 2022 erano 1,25 miliardi i fumatori adulti nel mondo e che il fumo passivo causa ogni anno 1,3 milioni di morti.


MPOWER: risultati disomogenei a livello globale

Dal 2007, 155 Paesi hanno introdotto almeno una delle sei misure del pacchetto MPOWER (Monitorare, Proteggere, Offrire aiuto, Avvertire, Rinforzare, Tassare), passando da 1 a oltre 6,1 miliardi di persone coperte da almeno un intervento di controllo. Tuttavia, 40 Paesi non hanno alcuna politica antifumo e oltre 30 permettono ancora la vendita di sigarette senza avvertenze sanitarie.


Avvertenze grafiche e packaging: ancora troppo parziale la copertura

Le avvertenze grafiche sui pacchetti sono ora obbligatorie in 110 Paesi, coprendo il 62% della popolazione mondiale, mentre solo 25 Stati hanno adottato il packaging neutro. Permane una grave assenza di norme per il tabacco non da fumo, e in oltre 60 Paesi mancano leggi chiare sulle sigarette elettroniche.


Solo quattro Paesi attuano tutte le misure raccomandate

Attualmente solo Brasile, Mauritius, Paesi Bassi e Turchia rispettano pienamente l’intero pacchetto MPOWER. Altri sette Paesi hanno applicato cinque misure. L’Italia ha adottato solo tre delle sei azioni, con due ancora parzialmente implementate. I servizi pubblici per smettere di fumare sono disponibili solo per il 33% della popolazione mondiale.


Campagne di sensibilizzazione e norme fiscali ancora troppo deboli

A partire dal 2022, sei Paesi – tra cui Indonesia, Slovenia e Uzbekistan – hanno messo in campo leggi per rendere completamente smoke-free gli spazi pubblici. Tuttavia, oltre 100 Paesi non hanno realizzato alcuna recente campagna mediatica contro il tabacco, e solo il 36% della popolazione globale vive in Stati che promuovono campagne di qualità, seppur in crescita rispetto al 19% registrato nel 2022.

Anche sul fronte fiscale i progressi restano lenti: soltanto tre Paesi hanno aumentato le tasse sul tabacco a livelli realmente dissuasivi negli ultimi tre anni. In totale, 134 Paesi non applicano una tassazione efficace e solo 68 hanno adottato divieti pubblicitari considerati adeguati.


L’appello dell’Oms: colmare le lacune normative

È urgente rafforzare le norme, applicarle con rigore e investire in strumenti che salvano vite umane”, ha dichiarato Ruediger Krech, direttore della Promozione della Salute dell’Oms, sottolineando che nessun Paese deve restare indietro in questa battaglia globale.


REDAZIONE AISI

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