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Oms: cresce la resistenza agli antibiotici, una infezione su sei non risponde più alle cure comuni

  • Immagine del redattore: AISI
    AISI
  • 5 giorni fa
  • Tempo di lettura: 2 min

Il Global Antibiotic Resistance Surveillance Report 2025 lancia l’allarme su oltre il 40% delle combinazioni patogeno-antibiotico monitorate


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Nel 2023 circa un’infezione batterica su sei nel mondo non ha risposto ai trattamenti antibiotici più diffusi. È quanto emerge dal Global Antibiotic Resistance Surveillance Report 2025, pubblicato dall’Oms il 13 ottobre. Tra il 2018 e il 2023 la resistenza è aumentata in oltre il 40% delle combinazioni patogeno-antibiotico, con un incremento medio annuo compreso fra il 5 e il 15%.


Il monitoraggio su patogeni e antibiotici

Il rapporto, costruito sui dati del sistema di sorveglianza GLASS (Global Antimicrobial Resistance Surveillance System) provenienti da più di cento Paesi, ha valutato la risposta di 22 antibiotici utilizzati per infezioni urinarie, gastrointestinali, ematiche e gonorrea. Gli agenti analizzati includono E. coli, Klebsiella pneumoniae, Staphylococcus aureus, Streptococcus pneumoniae, Neisseria gonorrhoeae, Salmonella non tifoidi, Shigella spp. e Acinetobacter spp.


Situazione critica in diverse aree del mondo

Secondo l’Oms, i livelli più elevati di resistenza si registrano in Sud-Est asiatico e Mediterraneo orientale, dove un’infezione su tre non risponde agli antibiotici. In Africa la proporzione è di una su cinque. I dati riflettono soprattutto la fragilità dei sistemi sanitari, che spesso non dispongono di strumenti adeguati di diagnosi e terapia.


Batteri Gram-negativi e terapie inefficaci

Particolare preoccupazione desta la crescita della resistenza nei batteri Gram-negativi. Più del 40% dei ceppi di E. colie oltre il 55% di K. pneumoniae risultano resistenti alle cefalosporine di terza generazione, farmaco di prima scelta, con picchi oltre il 70% nell’Africa subsahariana. Cresce inoltre la resistenza a carbapenemi e fluorochinoloni, riducendo drasticamente le opzioni terapeutiche.


Sorveglianza e approccio One Health

Il numero di Paesi che partecipano al GLASS è aumentato da 25 nel 2016 a 104 nel 2023, ma quasi la metà non ha trasmesso dati aggiornati. L’Oms chiede di rafforzare la rete dei laboratori, migliorare la qualità dei dati e applicare strategie condivise secondo il modello One Health, che integra salute umana, animale e ambientale.


L’appello del direttore generale Oms

“La resistenza antimicrobica sta superando i progressi della medicina moderna – ha affermato il direttore generale Tedros Adhanom Ghebreyesus –. Servono un utilizzo responsabile degli antibiotici, accesso universale a farmaci e test diagnostici di qualità e innovazione per nuove molecole e strumenti di diagnosi rapida”.


REDAZIONE AISI

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