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Nomenclatore tariffario: AISI chiede interventi immediati_14 Nov

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    AISI
  • 14 nov
  • Tempo di lettura: 3 min

Nomenclatore tariffario: AISI chiede interventi immediati. “Le strutture non possono navigare nell’incertezza”


ROMA, 14 NOVEMBRE 2025 – L’AISI, Associazione delle Imprese Sanitarie Indipendenti, interviene sull’attuale situazione del nomenclatore tariffario della specialistica ambulatoriale e dell’assistenza protesica, ancora sospeso a seguito delle pronunce del Tar del Lazio che, tra settembre e ottobre 2025, hanno annullato il decreto ministeriale del 25 novembre 2024.

Secondo AISI, il settore vive “una fase di instabilità pericolosa” che rischia di bloccare pianificazioni, investimenti e volumi di attività essenziali per l’assistenza ai cittadini.

Lista prestazioni Nomenclatore Tariffario
“Le imprese lavorano al buio: serve una decisione certa”

Karin Saccomanno, Presidente AISI

«Oggi – afferma Saccomanno – le imprese sanitarie si trovano in una condizione che non ha precedenti: un tariffario annullato, un quadro normativo sospeso, risorse future non ancora attivabili e migliaia di prestazioni che rischiano di non essere più sostenibili.Le sentenze del Tar hanno evidenziato criticità note da tempo: procedure affrettate, valori non coerenti con i costi reali, assenza di confronto con chi lavora ogni giorno sul territorio.

Non possiamo permettere che questo vuoto decisionale si prolunghi:la sostenibilità economica delle strutture è un prerequisito della tutela della salute pubblica.Chiediamo una risposta rapida, chiara e definitiva.»


L’effetto sulle strutture: “Costi crescenti, ricavi fermi, attività a rischio”

Giovanni Onesti, Direttore Generale AISI

«Ogni giorno che passa – spiega Onesti – le nostre strutture devono fronteggiare l’aumento dei costi per personale, energia, diagnostica, tecnologie e dispositivi, mentre i rimborsi rimangono agganciati a valori che non rispecchiano più la realtà economica.

Il risultato è un paradosso: viene chiesto alle imprese di aumentare capacità produttiva e qualità assistenziale, ma con tariffe che non coprono nemmeno il costo vivo di molte prestazioni.

A questo si aggiunge l’incertezza regolatoria generata dall’annullamento del decreto 2024, che lascia senza un riferimento ufficiale tutte le Regioni, con applicazioni eterogenee e difficoltà nelle rendicontazioni.

Se non si interviene subito – avverte Onesti – si rischia una contrazione dei volumi erogati e un peggioramento dei tempi di attesa


Bilancio 2026: “Segnale positivo, ma le risorse devono diventare operative subito”

Fabio Vivaldi, Segretario Generale AISI

«L’articolo dedicato alle tariffe nel DDL di Bilancio 2026 è certamente un passo nella direzione giusta, ma non basta annunciare risorse:serve attivare immediatamente il nuovo percorso di revisione, avviare i tavoli tecnici e definire un tariffario realistico, sostenibile e condiviso.

AISI chiede tre interventi urgenti:

  1. Apertura immediata della procedura di revisione del nomenclatore, nel rispetto delle sentenze del Tar.

  2. Convocazione dei tavoli tecnici con le associazioni rappresentative delle strutture, pubbliche e indipendenti.

  3. Attivazione dei fondi previsti dal Bilancio 2026 in tempi compatibili con i primi mesi del nuovo anno.

Ogni settimana di ritardo – aggiunge Vivaldi – significa prestazioni sospese, incertezze contrattuali e costi non coperti.La salute dei cittadini e la stabilità del sistema non possono aspettare.»


AISI: “Un sistema sanitario stabile nasce da tariffe giuste”

L’Associazione sottolinea che tariffe non aggiornate mettono a rischio tutte le componenti del sistema:– le strutture pubbliche, costrette a comprimere attività e personale;– quelle accreditate, che non riescono a sostenere i volumi richiesti;– i cittadini, che rischiano tempi più lunghi e servizi ridotti.

«Il diritto alla salute – conclude AISI – si difende solo con tariffe eque, aggiornate e fondate sui costi reali delle prestazioni. È il momento di agire, non di attendere ulteriori ricorsi o rinvii.»

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