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Nessuna intesa sul nuovo Piano Pandemico: le Regioni chiedono una ristrutturazione profonda

  • Immagine del redattore: AISI
    AISI
  • 23 apr
  • Tempo di lettura: 2 min

A oltre un anno dalla scadenza prevista per l’aggiornamento del Piano pandemico, la nuova bozza ministeriale è stata respinta dalla Commissione Salute delle Regioni, che ne critica contenuto, forma e struttura.

L’analisi degli assessori regionali alla Sanità è netta: il documento è “eccessivamente discorsivo, ridondante e di difficile consultazione”. Viene richiesta una revisione completa che lo renda più sintetico, schematico e operativo.


Azioni regionali da riscrivere e rinviare a un documento attuativo

Uno dei punti più critici riguarda l’allegato 2, che racchiude le Azioni Regionali. Le Regioni chiedono di stralciarlo e di rimandarne l’approvazione a un successivo documento attuativo, da discutere e approvare congiuntamente nell’ambito di un Accordo Stato-Regioni. Insieme a questo, dovranno essere predisposti e approvati anche:

  • scenari di possibile impatto (ricoveri ordinari e in terapia intensiva, adulti e pediatrici),

  • individuazione delle attività sanitarie differibili ed essenziali,

  • definizione degli standard per le dotazioni organiche nei dipartimenti di prevenzione e nelle altre strutture coinvolte.


Governance e fondi: mancano chiarezza e indicazioni concrete

Altro elemento critico è l’assenza di una vera e propria catena di comando: secondo la Commissione Salute, il Piano elenca solo genericamente gli attori coinvolti, senza fornire linee guida decisionali o organizzative chiare. Inoltre, non si affrontano aspetti fondamentali come:

  • la gestione della privacy nei contesti emergenziali,

  • l’utilizzo dettagliato dei finanziamenti previsti, in particolare per l’assunzione di nuovo personale sanitario per rafforzare le strutture regionali,

  • l’allineamento tra tempistiche ministeriali e necessità operative di preparedness.


Appendici da modificare e attori da ridefinire

Le Regioni propongono modifiche anche all’allegato 3, che contiene un elenco generico di azioni e disposizioni regionali: secondo gli assessori, queste dovrebbero rientrare nel futuro documento attuativo. Infine, chiedono di correggere l’Appendice E (“Azioni nelle fasi operative”), rimuovendo le Regioni e le Province Autonome dal ruolo di “attore responsabile” nelle azioni ministeriali, e indicando invece la loro presenza come “attori coinvolti”.


Prossimo passo: incontro tecnico il 21 maggio

Per discutere le criticità evidenziate, è stato fissato un nuovo incontro tecnico tra Ministero e Regioni il prossimo 21 maggio. Obiettivo: rendere il Piano più leggibile, operativo e realmente condiviso. Nel frattempo, restano in vigore i piani regionali già esistenti, estesi a tutti i potenziali virus pandemici.


REDAZIONE AISI

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