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Mpox a Terni: caso confermato senza fattori di esposizione chiari

  • Immagine del redattore: AISI
    AISI
  • 8 giu
  • Tempo di lettura: 2 min

Un nuovo caso di Mpox è stato accertato a Terni, dove un giovane paziente si trova ricoverato nel reparto di Malattie infettive dell’ospedale Santa Maria. Secondo la Usl Umbria 2, le sue condizioni sono buone e il decorso clinico appare favorevole. Ciò che rende particolare questo episodio è l’assenza di un chiaro fattore di esposizione, un elemento che ha destato interesse epidemiologico.

Indagini epidemiologiche e sorveglianza

L’indagine dei servizi di sanità pubblica non ha rilevato viaggi recenti né contatti dichiarati con persone ad alto rischio, come quelli promiscui. Questo pone interrogativi sull’origine del contagio e sulla sua dinamica, ancora in fase di approfondimento. In base ai protocolli di sanità pubblica veterinaria, sono sotto sorveglianza il coinquilino del paziente e due gatti domestici.


Come evidenziato da Luca Nicola Castiglione, direttore dell’Unità operativa di Sanità pubblica veterinaria della Usl Umbria 2, il virus Mpox può colpire anche animali da compagnia, in particolare roditori e gatti, che possono manifestare sintomi compatibili con l’infezione.

Il caso è stato notificato al Ministero della Salute tramite il sistema Premal ed è stato confermato in laboratorio attraverso il sequenziamento del DNA virale.


Sintomi e decorso dell’infezione

L’infezione da Mpox si manifesta inizialmente con sintomi generici simili a quelli influenzali: febbre, mal di testa, dolori muscolari e articolari, spesso accompagnati da linfadenopatia dolorosa. Dopo qualche giorno, compare un’eruzione cutanea tipica che evolve da macule a papule, vescicole e pustole fino a formare croste. Le lesioni possono interessare volto, mani, piedi, mucose orali e genitali. Nella maggior parte dei casi la malattia si risolve spontaneamente entro 2-4 settimane, ma può complicarsi in soggetti immunodepressi o con patologie concomitanti.


Situazione epidemiologica attuale in Europa

Nonostante l’attenzione mediatica sia calata dopo il picco del 2022, Mpox continua a circolare. Il recente rapporto ECDC/OMS (febbraio-aprile 2025) segnala 713 nuovi casi in Europa, di cui 61 in Italia. I paesi con più segnalazioni sono Spagna (151), Germania (146), Svezia (50), Regno Unito (49) e Francia (47). L’OMS mantiene Mpox come emergenza sanitaria pubblica di interesse internazionale.


Di particolare rilievo è la circolazione del clade Ib, un ceppo potenzialmente più contagioso, finora limitato a 32 casi in Europa tutti legati a viaggi all’estero. L’assenza di esposizioni note nel caso di Terni richiede un monitoraggio attento per escludere contatti indiretti o la trasmissione tramite vettori animali ancora non identificati.


Gestione clinica e raccomandazioni

Il trattamento è principalmente di supporto. Nei casi non complicati è sufficiente il monitoraggio clinico, l’idratazione e la gestione dei sintomi. Per i pazienti a rischio possono essere prescritti antivirali come il tecovirimat, disponibili in contesti selezionati. Il paziente di Terni è in isolamento ospedaliero senza complicazioni.

L’OMS ha recentemente aggiornato le linee guida per la gestione di Mpox, sottolineando l’importanza del tracciamento dei contatti, della segnalazione tempestiva e della vaccinazione preventiva con MVA-BN nei soggetti ad alto rischio.


REDAZIONE AISI

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