Melanoma, più prevenzione per battere il tumore della pelle più aggressivo
- AISI
- 3 mag
- Tempo di lettura: 4 min
Il melanoma cutaneo è la forma più aggressiva di tumore della pelle e in Italia ogni anno vengono diagnosticati oltre 15mila nuovi casi. L’incidenza è in costante crescita, ma c’è un aspetto che offre margini di speranza: se individuato precocemente, il melanoma è tra i tumori con le maggiori possibilità di guarigione.

Per sensibilizzare cittadini e istituzioni sull’importanza della prevenzione è stata approvata all’unanimità una proposta di legge che istituisce una giornata nazionale dedicata alla lotta contro il melanoma, con l’obiettivo di trasformare la prevenzione in uno strumento di salute collettiva.
Una proposta nata dall’impegno civico
La giornata nazionale nasce dal lavoro portato avanti nel tempo dall’associazione MelanomaDay, attiva su tutto il territorio nazionale con eventi di informazione, screening gratuiti e attività di formazione rivolte ai medici di medicina generale. Negli anni l’associazione ha promosso iniziative per avvicinare il pubblico ai temi della prevenzione dermatologica, come corsi specifici per i professionisti sanitari, attività nelle scuole e borse di studio per giovani ricercatori. L’idea di dedicare un’intera giornata nazionale alla sensibilizzazione è il coronamento di un percorso avviato dalla società civile per rispondere a un bisogno sanitario reale e urgente.
Prevenire significa vivere meglio e più a lungo
La chiave per vincere la sfida del melanoma è la diagnosi precoce. Il fondatore dell’associazione, Gianluca Pistore, intervenuto a Roma durante la conferenza “Melanoma day”, ha ribadito un concetto essenziale: occorre passare da un approccio reattivo a uno proattivo. "Dobbiamo diventare il Paese che previene e non quello che gestisce quando è troppo tardi", ha dichiarato, evidenziando come, se intercettato nella sua fase iniziale, il melanoma sia altamente curabile. I dati parlano chiaro: la sopravvivenza supera il 90% quando il tumore viene scoperto in tempo. Questo fa della prevenzione una priorità assoluta per la sanità pubblica.
La prevenzione primaria comincia dal sole
Tra i principali fattori di rischio per lo sviluppo del melanoma ci sono le scottature solari, soprattutto in età pediatrica e adolescenziale, e l’esposizione eccessiva ai raggi UV, naturali o artificiali. I dermatologi invitano alla massima cautela, soprattutto nei mesi estivi. Usare correttamente le creme solari con fattore di protezione adeguato, evitare di esporsi nelle ore più calde della giornata, non ricorrere alle lampade abbronzanti, proteggere i bambini con indumenti e cappellini: queste sono le basi della prevenzione primaria, che deve entrare nelle abitudini quotidiane fin dalla giovane età. Educare a comportamenti corretti significa ridurre il rischio di sviluppare un tumore anche a distanza di decenni.
Controlli regolari e autoesame: la seconda linea di difesa
Accanto alla prevenzione primaria, altrettanto fondamentale è quella secondaria, ovvero l’individuazione tempestiva di lesioni sospette attraverso controlli dermatologici periodici. L’autoesame dei nei, da eseguire almeno una volta al mese, è un gesto semplice ma importante, che aiuta a riconoscere eventuali cambiamenti nella forma, nel colore o nelle dimensioni di un neo. I dermatologi ricordano la regola dell’ABCDE (Asimmetria, Bordi irregolari, Colore variegato, Diametro superiore ai 6 mm, Evoluzione) come guida pratica per individuare i segnali d’allarme. Un controllo tempestivo può fare la differenza tra una terapia semplice e una situazione complessa da gestire.
Una sfida anche per le istituzioni
Durante l’incontro romano, scienziati e medici hanno lanciato un appello alle istituzioni per rimuovere gli ostacoli che ancora rallentano la diagnosi e il trattamento del melanoma. La richiesta più urgente riguarda le liste d’attesa per le visite dermatologiche, che in molte regioni italiane sono ancora troppo lunghe. In particolare, la rimozione chirurgica delle lesioni sospette dovrebbe avvenire in tempi rapidi per evitare il rischio di una progressione della malattia. Gli esperti chiedono inoltre un’accelerazione nei tempi di approvazione dei nuovi strumenti terapeutici, soprattutto quelli innovativi basati su immunoterapia e terapie mirate, che stanno già dimostrando efficacia nella cura delle forme avanzate di melanoma.
Numeri in crescita e attenzione ai giovani
Il melanoma non colpisce solo le persone anziane. Negli ultimi anni si è osservato un aumento dell’incidenza anche tra i giovani adulti, con casi sempre più frequenti nella fascia d’età tra i 25 e i 40 anni. Questo fenomeno è attribuito in gran parte alle abitudini scorrette legate all’esposizione solare, spesso sottovalutate. Il rischio è tanto più alto quanto più precoce è stata la prima scottatura. Sensibilizzare i ragazzi e le famiglie sui comportamenti da adottare è dunque fondamentale. Le campagne di comunicazione e le giornate dedicate alla prevenzione rappresentano un’opportunità preziosa per informare e correggere atteggiamenti dannosi.
Verso una cultura diffusa della prevenzione
La Giornata nazionale per il melanoma si inserisce in un percorso più ampio che mira a costruire una cultura condivisa della prevenzione oncologica. Non si tratta solo di lanciare messaggi generici, ma di creare una rete di azioni concrete che coinvolgano cittadini, professionisti della salute, scuole, enti locali e mondo scientifico. La sensibilizzazione passa attraverso l’informazione capillare e accessibile, ma anche attraverso la facilitazione dell’accesso ai servizi, come lo screening dermatologico gratuito e il supporto alla ricerca.
La forza della diagnosi precoce e dell’informazione
Nel panorama delle malattie oncologiche, il melanoma rappresenta un esempio emblematico di quanto la prevenzione possa fare la differenza. Quando la diagnosi arriva tardi, le probabilità di sopravvivenza crollano. Ma quando il tumore viene scoperto in fase iniziale, il decorso può essere bloccato e la qualità della vita preservata. Per questo, la nuova giornata nazionale vuole essere non solo un’occasione di riflessione, ma anche un impegno permanente verso una sanità più attenta, veloce e vicina ai cittadini.
Conclusione: il melanoma si combatte ogni giorno, non solo con le cure
Affrontare il melanoma significa agire prima che si manifesti. Educare all’autoesame, garantire accesso ai controlli, proteggersi dal sole in modo consapevole: ogni gesto conta. La giornata nazionale è un simbolo, ma deve diventare anche uno stimolo per costruire un sistema di prevenzione continuo e condiviso. La lotta al melanoma non è solo un tema sanitario, ma una questione di cultura e responsabilità collettiva.
REDAZIONE AISI