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Medicina, record di posti disponibili: 24.026 tra atenei statali e non statali

  • Immagine del redattore: AISI
    AISI
  • 8 ago
  • Tempo di lettura: 2 min

Per l’anno accademico 2025/2026 saranno 24.026 i posti complessivi per Medicina e chirurgia nelle università italiane, sia statali che non statali. Si tratta di un incremento di 3.002 posti rispetto al 2024/2025 e di 8.191 rispetto al 2022. I dati includono anche i corsi erogati in lingua inglese: 1.632 posti negli atenei statali e 820 in quelli non statali.


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Superamento del test d’ingresso e semestre aperto

Con l’avvio del nuovo anno accademico entra in vigore la riforma voluta dal Ministro dell’Università e della Ricerca Anna Maria Bernini, che segna il superamento del tradizionale test d’ingresso e introduce un semestre aperto ad accesso libero. Il semestre, in partenza il 1° settembre 2025, prevede tre insegnamenti: Chimica e propedeutica biochimica, Fisica e Biologia, ciascuno da 6 crediti formativi universitari, per un totale di 18 CFU.


Esami e criteri di valutazione

Al termine del semestre, gli studenti sosterranno esami nazionali uniformi nelle stesse date: 20 novembre 2025 (primo appello) e 10 dicembre 2025 (secondo appello). Ogni prova comprenderà 31 domande per materia: 15 a risposta multipla con cinque opzioni e una sola corretta, e 16 a completamento, da svolgere in 45 minuti. Il punteggio sarà espresso in trentesimi e potrà prevedere la lode. Per accedere alla graduatoria nazionale sarà necessario ottenere almeno 18/30 in ciascuna prova.


Graduatoria nazionale e corsi affiniI risultati formeranno la graduatoria nazionale di ammissione al secondo semestre. Chi non raggiungerà la soglia di ammissione, ma otterrà in ogni esame almeno 18/30, potrà proseguire gli studi in un corso affine, mantenendo tutti i CFU acquisiti nel semestre aperto.


Un cambio di prospettiva per l’università italiana

Secondo il Ministro Bernini, l’ampliamento dei posti e l’abolizione del test tradizionale puntano a valorizzare merito, impegno e vocazione di chi sceglie la medicina, rafforzando il sistema universitario pubblico e contribuendo a formare più medici, meglio preparati per il Servizio sanitario nazionale.


REDAZIONE AISI

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