top of page

Medici stranieri, stop alla corsia rapida per le specializzazioni: il Tar blocca la delibera lombarda

  • Immagine del redattore: AISI
    AISI
  • 15 set
  • Tempo di lettura: 2 min

Il Tar della Lombardia ha annullato la delibera che prevedeva un iter agevolato per il riconoscimento delle specializzazioni estere, riaffermando la centralità delle verifiche statali. La decisione dei giudici amministrativi


ree

Il provvedimento regionale, entrato in vigore nel novembre 2024, aveva introdotto una via semplificata per validare le specializzazioni conseguite fuori dall’Italia, con l’obiettivo di tamponare la carenza di specialisti negli ospedali. La misura consentiva di sostituire valutazioni sostanziali delle competenze con controlli puramente documentali, aprendo la strada a riconoscimenti rapidi ma meno approfonditi.Il Tar ha accolto i ricorsi presentati dall’Ordine dei medici di Milano e dalla Fnomceo, ritenendo che la Regione avesse oltrepassato i limiti fissati a livello nazionale e violato i principi di tutela della salute sanciti dall’articolo 32 della Costituzione.


Le criticità della delibera regionale

La norma prevedeva che anni di esperienza generica in strutture estere potessero compensare eventuali differenze rispetto ai percorsi italiani, e che l’iscrizione a un Ordine professionale potesse essere surrogata da dichiarazioni consolari. Secondo i giudici, tale impostazione cancellava di fatto la necessaria valutazione delle competenze reali, esponendo il sistema sanitario a rischi in termini di qualità e sicurezza.


Le reazioni della categoria

Roberto Carlo Rossi, presidente dell’Ordine di Milano, ha parlato di “una vittoria a difesa della professione e dei cittadini”, sottolineando come la scorciatoia proposta dalla Regione avrebbe potuto minare la credibilità del sistema. Anche Andrea Senna, presidente della Commissione Albo odontoiatri di Milano, ha evidenziato la rilevanza della decisione per l’ambito odontoiatrico, anch’esso interessato da titoli esteri spesso difficili da valutare.


Cosa cambia per i professionisti già in servizio

La sospensione della delibera, disposta dalla Regione in attesa del verdetto, fa sì che i medici stranieri già in servizio non perdano la loro posizione. Rimane attiva la normativa nazionale, che consente l’assunzione temporanea di professionisti formati all’estero fino al 31 dicembre 2027, ma solo attraverso procedure definite dallo Stato e non tramite scorciatoie regionali.Il messaggio che emerge è netto: servono controlli rigorosi e percorsi condivisi, per conciliare apertura ai professionisti internazionali e tutela della qualità del servizio sanitario.


REDAZIONE AISI

bottom of page